Mattarella e l’invasione dell’Ucraina che gli ricorda “Bella Ciao”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-25

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla da Acerra in occasione del settantasettesimo anniversario della Festa della Liberazione: “Pensando agli ucraini mi sono venute in mente le parole di Bella Ciao”

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Da Acerra, comune in provincia di Napoli dove si trova per le celebrazioni del settantasettesimo anniversario della Liberazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella traccia un parallelismo tra la resistenza della popolazione ucraina contro l’invasione voluta da Putin e quella dei partigiani italiani durante la Seconda Guerra Mondiale. “Nelle prime ore del mattino del 24 febbraio – ha detto il Capo dello Stato – siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate della Federazione Russa avevano invaso l’Ucraina, entrando nel suo territorio da molti punti diversi, in direzione di Kiev, di Karkiv, di Donetsk, di Mariupol, di Odessa. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati. E, pensando a loro, mi sono venute in mente – come alla senatrice Liliana Segre – le parole: ‘Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor’. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di Bella ciao”.

Mattarella e l’invasione dell’Ucraina che gli ricorda “Bella Ciao”

Mattarella ha seppellito giorni e settimane di polemiche sul possibile confronto tra partigiani e ucraini con un concetto tanto semplice quanto perentorio: “Oggi, in questa imprevedibile e drammatica stagione che attraversiamo in Europa, il valore della Resistenza –la resistenza all’aggressione, all’odio, alle stragi, alla barbarie contro i civili – supera i suoi stessi limiti temporali e geografici”. “Questo tornare indietro della storia – ha aggiunto il titolare del Quirinale – rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei, per l’intera comunità internazionale. Come ho sottolineato tre giorni fa davanti alle associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma, avvertiamo l’esigenza di fermare subito, con determinazione, questa deriva di guerra prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza internazionale, prima che possa tragicamente estendersi”.

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