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“Una cosa mai vista prima”, parla uno dei soccorritori della Marmolada | VIDEO
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-07-04
Le parole e il racconto di uno degli uomini che hanno partecipato alle operazioni di soccorso dopo il distaccamento del seracco del ghiacciaio Punta Rocca
Le ricerche con i droni, nella notte, non hanno portato ad alcun risultato e le operazioni sono state sospese sulla Marmolada. Nel frattempo, sono state identificate quattro delle sei vittime, travolte dal seracco che si è staccato dal ghiacciaio di Punte Rocca. Si tratta di 3 cittadini Veneti e di un cecoslovacco. In mattinata anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi si recherà nella vicina Canazei. Ma il racconto di chi, per primo, è intervenuto sul posto per soccorrere vittime e feriti è lo specchio della gravità dell’evento.
Marmolada, parla il soccorritore: “mai accaduto nulla di simile” #ghiacciaio #Marmolada #localteam pic.twitter.com/Wi4cLwvgLK
— Local Team (@localteamtv) July 4, 2022
Marmolada, il racconto di uno dei soccorritori
Mentre si cercano ancor i dispersi – si parla di almeno 15 persone -, le parole di chi ha visto quella montagna di ghiaccio staccarsi dalle pareti della Marmolada raccontano molto più di quanto è stato evidenziato dalle immagini.
“Altri distacchi di seracchi ci sono stati, però erano una normale evoluzione. Una massa così grande di ghiaccio, di circa 80 metri, non si è mai vista. A memoria mia. È come se fosse un pezzo di montagna che è venuta giù, solo che formata da ghiaccio. Solo che all’interno del ghiaccio c’è di tutto. Solo il colore che vedete, molto azzurro, significa che è un ghiaccio molto profondo e quindi vecchio. Quindi vuol dire che non ha mai preso luce”.
Una “ferita” profonda che si è trasformata in tragedia. A Punta Rocca, a circa 3mila metri di altezza, la temperatura registrata intorno alle 13.45 di domenica (questo l’orario del crollo) era superiore a 10 gradi centigradi. E non lo è stata solamente ieri, ma anche nei giorni precedenti. E questo ha provocato il distaccamento di quell’ampia porzione di ghiacciaio che ha travolto chi si trovava lungo i sentieri. Ora, dunque, proseguono le ricerche dei dispersi:
“Dobbiamo cercare di capire quante persone potevano esserci, quante possono esser state coinvolte lungo la via normale di accesso. Perché si parla di due cordate, ma occorre capire se erano gruppi organizzati, se erano condotti da guide o altro”.
(foto e video: Local Team)