Politica

Dopo un lungo silenzio, Mario Draghi torna a parlare per la festa delle donne

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-08

Il Presidente del Consiglio sarà al Quirinale, insieme a Sergio Mattarella ed Elena Bonetti, per le iniziative istituzionali legate all’8 marzo

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Rispetto al suo predecessore, Mario Draghi ha optato per uno stile comunicativo differente: meno apparizioni e comunicazioni ridotte allo stretto necessario. Una dinamica che ha provocato qualche polemica dopo l’ultimo (il suo primo) Dpcm. Ma oggi, in occasione dell’8 marzo, il Presidente del consiglio tornerà ad apparire e a parlare. Si parte, questa mattina, con la Celebrazione della Giornata internazionale della Donna al Quirinale. Poi, nel pomeriggio, il video-messaggio in occasione dell’evento – sempre legato alla giornata di oggi – organizzato dalla Ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti.

Mario Draghi torna a parlare in occasione della Feste delle donne

Questa, mattina, Mario Draghi tornerà per la prima volta al Quirinale dopo il giuramento. L’evento, presentato da Matilde Gioli che leggerà anche alcune poesie sul tema, sarà trasmesso in diretta streaming e su Rai Uno dalle ore 11. Oltre al Presidente del Consiglio, saranno presenti anche la Ministra Elena Bonetti e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che concluderà la celebrazione istituzionale prendendo la parola.

Ma gli eventi non finiscono qui. Se Mario Draghi assisterà senza prendere la parola – come da programma, al netto di eventuali sorprese – alla celebrazione del Quirinale, nel pomeriggio tornerà a far sentire la sua voce. Come non accadeva da settimane. Nel pomeriggio, alle 16, sarà trasmesso un sui video-messaggio alla conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”, promossa dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. E, in quella occasione, dovrebbe ribadire quella parole pronunciate nella due-giorni del suo discorso programmatico a Montecitorio e Palazzo Madama: “Una vera parità di genere – ebbe a dire Draghi – non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge, richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi e un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro”.

(foto: IPP/spgr/Paolo Giandotti)

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