Opinioni
Mario Adinolfi giustifica l'aggressione di Radio Maria a Le Iene
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2016-02-16
Adinolfi da vero ultras dice che “se le sono meritate”. Basta infami solo Radio Maria
Ieri abbiamo raccontato dell’aggressione ai danni di Mauro Casciari e dell’operatore de Le Iene avvenuta all’interno del parcheggio della sede di Radio Maria. Casciari era ad Erba per poter intervistare il direttore dell’emittente, quel Don Livio Fanzaga noto ai più per le sue invettive cariche ‘odio nei confronti degli omosessuali e di tutti coloro che appoggiano il DDL sulle Unioni Civili.
Le Iene picchiate da Radio Maria di next-quotidiano
A difendere Don Livio è scesa in campo la pagina Facebook di Radio Maria che ha postato il video ripreso dal loro cameraman che servirebbe a “scagionare” gli adepti di Don Livio. Peccato che nel filmato si veda come qualcuno abbia tentato di strappare di mano la telecamera dell’operatore che accompagnava Casciari, spingendolo a terra e dandosi poi rapidamente alla fuga. Ma c’è qualcuno che ha fatto di meglio, ed è uno degli speaker di Radio Maria: Mario Adinolfi che su Facebook ha tranquillamente detto che quelli delle Iene se la sono cercata. Perché alla violenza verbale e agli sfottò si risponde sempre con la violenza fisica. Giusto?
Chissà cosa avrebbe detto il Mario Adinolfi del 2011, il blogger che accusava nemmeno troppo velatamente Alessandro Sallusti di essere responsabile (ma non mandante morale) di un’aggressione ciccionofoba che aveva subito. In un post su Facebook Adinolfi infatti aveva scritto
Sabato sera Blob ha rimandato in onda la scena, tratta da Agorà su Raitre, in cui il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, si augura platealmente che io venga picchiato. Tre ore dopo è stato accontentato
Chissà se anche quella volta ci si sarebbe potuti giustificare appellandosi al fatto che Adinolfi irridesse con una violenza incredibile chiunque non fosse d’accordo con lui. Ma erano altri tempi, all’epoca Adinolfi era il novello direttore del fallimentare The Week, il settimanale che è stato stampato per meno di tre mesi e poi è sparito. Oggi invece è il direttore de La Croce, il quotidiano che in edicola non si trovava mai e che ora non viene più nemmeno stampato. Ma in fondo non sarebbe mica la prima volta che Adinolfi cambia idea su certi argomenti, questo è quello che scriveva su Twitter nel 2012 a proposito di Unioni Civili e Stepchild Adoption
Poco meno di un anno dopo Adinolfi la pensava così
E due anni dopo quel tweet l’inversione di marcia era ormai compiuta e Adinolfi era sempre stato contrario al modello tedesco, addirittura scommettendo sul fatto che la legge non sarebbe arrivata in discussione in Parlamento
Continua così Mario, facci sognare.