La mappa dei nuovi focolai di COVID-19 in Italia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-06-28

Nuovi focolai a Montecchio, Reggio Emilia, Bolzano, Como, nelle province di Prato e Pistoia, a Porto Empedocle, Alessandria, Roma e, da ultimo, nella città di Fiumicino dove il focolaio è stato innescato dal dipendente di un bistrot e si contano 8 positivi mentre è stato chiuso in via precauzionale un secondo locale

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L’indice di contagio del Coronavirus SARS-COV-2 è attualmente sotto l’1 in quasi tutte le regioni italiane tranne Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna. Ci sono però nuovi (e piccoli, per fortuna) focolai in molte zone d’Italia: a Mondragone, Caserta, dove sono stati messe in quarantena 700 persone, i numeri dicono che il cluster è attualmente chiuso; rimane in gioco Palmi che è diventata la prima zona rossa della fase 3 e, soprattutto, Bologna, dove sono 107 i positivi tra i dipendenti del magazzino dell’azienda Bertolini.

La mappa dei nuovi focolai in Italia

Il Corriere della Sera oggi riepiloga gli altri: a Montecchio, Reggio Emilia, Bolzano, Como, nelle province di Prato e Pistoia, a Porto Empedocle, Alessandria, Roma e, da ultimo, nella città di Fiumicino dove il focolaio è stato innescato dal dipendente di un bistrot e si contano 8 positivi mentre è stato chiuso in via precauzionale un secondo locale, lo Spuma Summer House. Intanto ieri sono stati ad una sola cifra i morti positivi al Coronavirus nelle ultime 24 ore: 8. Per trovare un numero più basso (5) bisogna risalire all’1 marzo, dieci giorni dopo il ‘caso zero’ di Codogno. Se negli Stati Uniti c’è il record di nuovi casi (45mila in un giorno) ed in altre parti del mondo (dal Brasile all’India) il Covid non allenta la presa, l’Italia oggi ‘respira’, dunque: i nuovi contagiati sono stati 175, in calo rispetto ai 259 di ieri. Il numero totale sale così a 240.136. Tra le regioni, sempre in testa la Lombardia, con 77 nuovi casi (il 44% del totale), seguita dall’Emilia Romagna, che fa segnare 42 casi in più. Trend discendente anche per le vittime: 8 in più, mentre ieri erano state 30. Complessivamente i morti salgono a 34.716. Ben 15 le regioni senza decessi. Buone notizie poi dalle terapie intensive, che scendono sotto le 100: sono 97, 8 in meno di ieri. Quasi la metà (43) sono in Lombardia; seguono Lazio (13), Piemonte (12) ed Emilia Romagna (11). In isolamento domiciliare si trovano attualmente 15.479 pazienti, mentre 1.260 sono ricoverati con sintomi. Le persone attualmente positive al Covid sono 16.836 (ieri erano 17.638).

tutti i nuovi focolai in italia
I nuovi focolai in Italia (La Repubblica, 26 giugno 2020)

In quello alla Bartolini di Bologna sono stati registrati 107 casi di positività al Coronavirus su 328 tamponi sottoposti: 79 sono dipendenti, 28 familiari o conoscenti. L’Ausl ha deciso di non chiudere il polo logistico scommettendo sulle misure di contenimento promosse. Sempre nel capoluogo emiliano, inoltre, da domani screening con 200 tamponi nell’hub per migranti di via Mattei, dopo l’accertamento di due casi positivi tra ospiti della struttura, magazzinieri per Bartolini. Un mini-focolaio è stato poi rilevato in una residenza per anziani del Bolognese: 7 i positivi, tutti asintomatici. L’allarme è scattato anche a Fiumicino (Roma). Dopo quello di ieri, oggi è stato chiuso dalla Asl un altro locale a causa della positività dei titolari. Già eseguiti 800 tamponi per verificare il contagio e domani si proseguirà con il tracciamento di tutti i contatti che hanno avuto a che fare con le strutture di ristorazione. L’indagine epidemiologica, fa sapere l’Unità di crisi della Regione Lazio, verrà estesa anche all’Ambasciata del Bangladesh di Roma dove il 22 giugno si è recato il dipendente ora ricoverato allo Spallanzani.

I focolai in Italia e il caso di Bologna

Intanto alla Bertolini di Bologna ora è l’intero polo logistico a diventare osservato speciale. All’Interporto hanno installato un presidio per misurare la febbre a tutti i facchini e gli
autisti, per la maggior parte migranti con contratti intermittenti anche di un solo giorno alla volta, come alle Roveri. Walter Ricciardi spiega oggi a Repubblica che la situazione dei focolai è prevedibile e non bisogna perdere la calma:

L’Italia però ha avuto tanti contagiati e morti malgrado il lockdown.
«Perché è stata la prima ad essere colpita e in un modo sfortunato. I casi all’inizio sono rimasti sottotraccia e poi si sono concentrati sull’ospedale, che è diventato un luogo di propagazione. Se non chiudevamo saremmo stati nelle stesse condizioni degli Usa».

Come vanno interpretati i focolai di questi giorni?
«Siamo in una fase prevista e prevedibile, successiva a quella con più contagi. Ci sono e ci saranno focolai limitati ed è fondamentale tenerli sotto controllo appena si presentano per evitare che diventino nuovamente un’epidemia».

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Coronavirus: i numeri del 27 giugno (Corriere della Sera, 28 giugno 2020)

Perché chi è colpito adesso ha pochi sintomi?
«Il decorso clinico è più favorevole intanto perché le positività sono intercettate precocissimamente. E poi i colpiti sono giovani. Il guaio è se queste persone infettano i nonni»

Secondo l’Istituto superiore di sanità, «in questo momento il servizio sanitario nazionale non mostra criticità». A breve, però, peseranno i flussi turistici, soprattutto dalla Lombardia. Una preoccupazione al Dipartimento guidato da Angelo Borrelli, una certezza nelle previsioni epidemiologiche. Mentre sempre più italiani fanno test sierologici privatamente senza mettersi in fila alle  Asl per i tamponi. Il Corriere intanto spiega cosa bisogna fare se viene segnalato un focolaio in una zona di vacanza:

Non c’è ragione di abbandonare il posto, a meno che non vengano date disposizioni dall’amministrazione locale. Si dovrebbe ragionevolmente continuare la vacanza accentuando il rispetto di comportamenti sicuri. Evitare il più possibile luoghi di assembramento, indossare le mascherine nei luoghi chiusi e nel caso non sia possibile mantenere la distanza di un metro anche all’aperto. Queste misure hanno  funzionato bene durante il lockdown.

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