La manifestazione non autorizzata di #ioapro a Roma: “Andiamo a Montecitorio”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-12

Ci sono stati scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti

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#ioapro. Scontri fumogeni e bombe carta alla manifestazione dei ristoratori a Roma. Ci sono state alcune cariche di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine per respingere il tentativo di alcuni manifestanti di forzare il blocco per raggiungere Montecitorio.

Tutto il centro di Roma blindato, perché il movimento ha deciso discendere in piazza anche se non era stato dato nessun via libera dalla questura. Circa 10mila persone sono attese, tanto che alcuni pullman, che erano stati organizzati per raggiungere la Capitale, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. Molti però sono già nelle vie del centro, alcuni in vesti abbastanza bizzarre, come Sandra Di Bella, ristoratrice del movimento che porta un elmetto con le corna come Jake Angeli, uno dei manifestanti di Capitol Hill: “Noi dobbiamo riaprire per i nostri figli. Perchè alcune attività posso aprire e altre no? Se il Covid c’è, c’è per tutti. Speranza si deve dimettere, non possiamo andare avanti. Ci stanno distruggendo. Ora basta, i ristori non sono adeguati”.

Proprio perché la manifestazione di #ioapro non è autorizzata dalla questura, per loro sarà impossibile raggiungere piazza Montecitorio. Ma, alcuni di questi hanno già costituito due presìdi: uno in Piazza San Silvestro, l’altro in Piazza San Lorenzo in Lucina. “Libertà, libertà”, gridano i manifestanti, bloccati a Piazza San Lorenzo in Lucina, che hanno organizzato oggi a Roma la protesta per chiedere la riapertura delle attività commerciali. E ancora: “Ci stanno negando il diritto a manifestare – grida una signora proprietaria di un ristorante a Firenze – sarebbe questa la vostra democrazia?”. In piazza San Silvestro ora circa 500 persone, con vari esponenti di movimenti di partite Iva, ristoratori, mondo dello sport e della cultura.

Tra loro c’è anche una rappresentanza di Casapound, che, come nella scorsa manifestazione in cui poi son rimasti feriti due agenti di polizia colpiti al volto dalle bottiglie e dai sassi lanciati da alcuni manifestanti, hanno pensato bene di “infiltrarsi”, e appendere striscioni come questi: ““La paura di morire non ci sta facendo vivere”. E tra le assurdità urlate al megafono c’è anche: “è colpa dei giornalisti, giornalista terrorista”.

 

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