Malagò e Chiara Appendino a favore delle Olimpiadi (sembra proprio una bufala)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-09-29

Nel giorno del no del consiglio comunale di Roma alle Olimpiadi del 2024 Giovanni Malagò si toglie qualche macigno dalle scarpe: “È impressionante che in queste settimane ho ricevuto telefonate di sindaci di tutti i colori politici possibili e immaginabili che davano la piena disponibilità a sostenere il progetto. Li ringrazio tutti, anche sindaci di città …

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Nel giorno del no del consiglio comunale di Roma alle Olimpiadi del 2024 Giovanni Malagò si toglie qualche macigno dalle scarpe: “È impressionante che in queste settimane ho ricevuto telefonate di sindaci di tutti i colori politici possibili e immaginabili che davano la piena disponibilità a sostenere il progetto. Li ringrazio tutti, anche sindaci di città coinvolte nel dossier, tra cui rappresentanti di Sel come Massimo Zedda, sindaci di città governative politicamente e dell’opposizione, sindaci di movimenti particolarmente civici come Napoli e Palermo o il sindaco di Torino (Appendino, ndr) che è del Movimento Cinque Stelle, tutti con il pieno consenso all’inserimento all’interno del dossier”, ha detto, a margine della posa della prima pietra del nuovo centro di allenamento della Nazionale di ginnastica ritmica, il presidente del Coni. E l’addendum della Appendino sembra proprio un modo per rinfocolare la polemica con Virginia Raggi.
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In realtà per quel che si ricorda dal punto di vista delle delle dichiarazioni Chiara Appendino non ha mai offerto sponde a Malagò sulla questione. Su Twitter la sindaca di Torino qualche tempo fa smentì, in occasione del suo patrocinio all’iniziativa concesso dal capoluogo piemontese alla corsa organizzata dal comitato promotore a sostegno della candidatura olimpica sotto lo slogan “WeWantRoma2024”, le voci che parlavano di un suo appoggio: “Torino ha concesso il patrocinio a un’iniziativa sportiva. Nessuna relazione con #Roma2024 su cui le scelte non sono di mia competenza”, scrisse. Il patrocinio, secondo quanto appreso all’epoca in ambienti vicini alla prima cittadina torinese, venne concesso per consentire lo svolgimento della corsa di 10 chilometri, in programma sabato in contemporanea con altre città italiane. A Roma in settembre, a chi le ha chiesto se avesse ospitato volentieri i giochi, non ha risposto: «Buon lavoro devo andare».
 

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