Opinioni

Di Maio ha cambiato idea sulla deportazione per il reddito di cittadinanza

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-01-17

Il 4 gennaio scorso Luigi Di Maio ha rilasciato un’intervista al Mattino in cui parlava di reddito di cittadinanza illustrando per sommi capi il contenuto della proposta di legge del MoVimento 5 Stelle di cui abbiamo già parlato. Particolarmente interessante era un inciso che riguardava i centri per l’impiego: Come si garantisce che non si […]

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Il 4 gennaio scorso Luigi Di Maio ha rilasciato un’intervista al Mattino in cui parlava di reddito di cittadinanza illustrando per sommi capi il contenuto della proposta di legge del MoVimento 5 Stelle di cui abbiamo già parlato. Particolarmente interessante era un inciso che riguardava i centri per l’impiego:

Come si garantisce che non si tratti di un grande ritorno all’assistenzialismo?
«La misura punta al reinserimento lavorativo attraverso una rivoluzione dei centri per l’impiego su scala nazionale. Ovvero, fino ad oggi domanda ed offerta si incontrano esclusivamente su base provinciale, o al massimo regionale. Non ci sono, se si escludono i Neet, banche dati uniche. Per fare un esempio i centri per l’impiego di Trento non dialogano con quelli di Napoli. Li metteremo tutti in rete. Chi otterrà il sostegno dovrà poi partecipare obbligatoriamente a corsi di formazione e per otto ore settimanali dovrà impegnarsi in lavori socialmente utili nei Comuni di residenza. Una volta trovato, anche su scala nazionale, un lavoro confacente alle caratteristiche del cittadino non si potrà rifiutare la proposta, pena la perdita immediata del sussidio».

reddito di cittadinanza
Ora, come avrete notato anche voi Di Maio diceva che se un percettore di reddito di cittadinanza di Napoli che già si impegna in corsi di formazione e lavoratori socialmente utili nei comuni di residenza viene chiamato dai centri per l’impiego che gli hanno trovato un lavoro a Trento dovrà andare a lavorare a Trento. Il che non è certo la fine del mondo, anzi. Ma è interessante notare che invece finirebbe “deportato”, direbbero i grillini se si trattasse di una maestra assunta con la Buona Scuola di Renzi.
buona scuola
Ma sappiate che Luigi Di Maio ha delle idee ma se non vi piacciono ne ha delle altre. Oggi ha infatti pubblicato sul blog di Beppe Grillo un’intervista sul tema in cui rettifica la precedente affermazione:
di maio reddito cittadinanza deportazione
Fingendo di “ribadire”, Di Maio dice che «Per ciò che riguarda la nostra proposta sul reddito di cittadinanza, ribadiamo che la persona che beneficia del reddito si deve rendere disponibile a lavorare presso un Centro per l’Impiego del suo territorio e, se vuole, anche su base nazionale. Spostarsi per cercare lavoro deve essere una libera scelta e non un obbligo». Ovvero adesso ritiene che lo spostamento verrà fatto solo su base volontaria. I vaccini, volontari, il lavoro, volontario: il 5 marzo l’Italia sarà un tripudio di volontà e rappresentazione.

Leggi sull’argomento: Il M5S, la deportazione delle maestre e quella regola per il reddito di cittadinanza

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