Il M5S chiede la chiusura di Porta a Porta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-05-25

Il contratto del conduttore sotto la lente: è artistico. E quindi…

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Il MoVimento 5 Stelle ieri ha chiesto la chiusura del programma di Bruno Vespa Porta a Porta, dopo che in una lettera il conduttore aveva spiegato che il suo è un contratto artistico e quindi non deve sottostare al tetto degli stipendi: per questo, racconta oggi Amedeo La Mattina sulla Stampa, il M5S ha chiesto alla RAI di valutare la chiusura del programma:

Tutto nasce da una presa di posizione di Bruno Vespa che non vuole finire sotto la mannaia del tetto degli stipendi (240 mila euro annui) che vale per i dipendenti Rai. Lui non è dipendente, ha un contratto artistico ma essendo un giornalista potrebbe subire la regola che vale per i giornalisti anche esterni all’azienda. E allora il conduttore di Porta a Porta ha scritto alla presidente Maggioni e al Cda di viale Mazzini per esprimere la sua indignazione, rivendicando un trattamento economico da uomo di spettacolo.
Difficile, sostiene, distinguere tra programmi di informazione e quelli di intrattenimento. E chiama in ballo il conduttore (collega?) di Che tempo che fa. «Tra un Fabio Fazio che si occupa di Falcone e un Bruno Vespa che fa un programma su Ballando con le stelle, chi è l’artista e chi il giornalista?». Bene, dicono i parlamentari 5 Stelle Alberto Airola e Dalila Nesci, finalmente Vespa ammette di essere un artista e che il suo programma è di intrattenimento.

«Adesso sarebbe opportuno che l’azienda ne prendesse atto e smettesse di considerare “Porta a Porta” come un programma di informazione. Vespa rinnega definitivamente velleità giornalistiche, che in effetti mal celava. Chiediamo alla Rai di valutare la chiusura del programma». E così è scoppiato un caso politico sulla natura di Porta a Porta, la trasmissione che è sempre stato considerata la “Terza Camera”, il salotto moderato della politica dove si è accomodato anche Beppe Grllo.
A difendere Vespa e la sua trasmissione sono stati in tanti. Maurizio Lupi dice che i grillini non sanno cosa sia la libertà di stampa. Michele Anzaldi, portavoce di Renzi, parla di «editto grillino» e chiede l’intervento del presidente della Vigilanza Roberto Fico, che è il compagno di partito di Airola e Nesci (i parlamentari che hanno chiesto la chiusura di Porta a Porta).

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