M5S, le condizioni di Di Battista per candidarsi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-18

Il Dibba è «determinato» a portare avanti un progetto di lungo respiro, decennale. I rumors parlano di una proposta con due grandi aree: una ambientalista e una antiliberista, centrata sul rilancio in chiave statale della sharing economy

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Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera scrive che per la leadership del MoVimento 5 Stelle prende quota l’idea di un ticket tra Chiara Appendino e Alessandro Di Battista, con Luigi Di Maio che resterebbe in seconda fila, regista dell’operazione. L’ex capo politico si candiderebbe in prima persona solo per frenare la corsa di qualche big ortodosso, a partire da Paola Taverna, molto attiva in queste ultime settimane come facilitatrice.

Ma l’idea di un ticket tra la sindaca di Torino —che sarebbe il volto del M5S di palazzo, mentre a Di Battista toccherebbe quello di anima delle piazze — ha ancora diversi ostacoli da superare. E non solo le eventuali resistenze dell’ala ortodossa. Anzitutto sulla sindaca pende la sentenza del caso Ream, per la quale la Procura ha chiesto una condanna di 14 mesi (l’imputazione è di falso e abuso).

Di Battista invece è in Iran, ma sta studiando un suo progetto. A chi ha avuto modo di sentirlo, l’ex deputato ha confidato che sta formando una squadra. Non solo. L’ex esponente del direttorio sta fissando dei paletti. Chiari. Di Battista pone condizioni valoriali e tematiche. «Non interessano né poltrone, né incarichi dirigenziali», dicono i suoi fedelissimi. E spiegano che Di Battista è pronto a tornare protagonista a patto che sia libero di agire su una sua linea.

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È «determinato» — viene sottolineato — a portare avanti un progetto di lungo respiro, decennale. I rumors parlano di una proposta con due grandi aree: una ambientalista e una antiliberista, centrata sul rilancio in chiave statale della sharing economy. Linee che dovranno, secondo le intenzioni dell’ex deputato, in qualche modo essere portanti nel Movimento che sarà. Per arrivare agli Stati generali, però, la strada è ancora lunga.

Ci sono big che si stanno muovendo silenziosamente con incontri capillari sul territorio, serrando le file. Gli ortodossi per il momento sono in una fase attendista. Roberto Fico farà la sua proposta politica e tra i falchi c’è un forte richiamo alla collegialità. C’è chi spinge per una candidatura unitaria, ma quello a cui punta l’ala di sinistra del Movimento è definire una volta per tutte la collocazione dei Cinque Stelle nell’alveo progressista.

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