Il M5S vuole togliere i punti in graduatoria per le case popolari ai rom

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-08

Il comune è pronto a cambiare le regole per l’assegnazione delle case popolari, puntando a eliminare i 18 crediti in più che si concedono a chi viene da campi rom e centri d’accoglienza

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Proprio ieri il consigliere comunale Paolo Ferrara su Twitter spiegava che l’assegnazione delle case popolari ai cittadini di etnia rom dipendeva dai punti in graduatoria assegnati secondo regole stabilite all’epoca di Alemanno, quindi era tutto in regola e la destra non aveva nulla da starnazzare.

Quindi, come ha detto anche la sindaca Virginia Raggi, è tutto a posto e tutto in regola, no? No. Perché, fa sapere oggi Lorenzo De Cicco sul Messaggero, il comune guidato dal MoVimento 5 Stelle è pronto a cambiare le regole per l’assegnazione delle case popolare, puntando a eliminare i 18 crediti in più che si concedono a chi viene da campi rom e centri d’accoglienza:

Fonti della maggioranza assicurano che a breve saranno cambiate le regole con cui si assegnano le case popolari. Per tagliare – o quanto meno ridurre – il problema alla radice. Ce l’hanno, i pentastellati di maggioranza, con i vecchi criteri, datati 2012, che concedono «a chi proviene dai campi rom e dai centri d’accoglienza» un “extra” di 18 punti. Che possono essere fondamentali per scalare le liste d’attesa degli uffici delle Politiche abitative. «I 18 punti saranno tagliati, serve una riforma delle graduatorie dell’edilizia residenziale pubblica», assicura chi sta seguendo la pratica nel M5S.

Non è l’unica strada che il Campidoglio batterà per provare ad affrontare quello che il neo-prefetto Pantalone definisce «il problema forse più difficile della città». La questione dei campi rom da smantellare. «Campi creati dalla destra, compresa la Lega», sottolineano gli stellati. Negli ultimi giorni si è deciso di riprovare con i rimpatri, anzi i «rientri volontari assistiti».

Insomma, nel M5S hanno delle idee, ma se non vi piacciono ne hanno delle altre.

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