«Il M5S è antidemocratico ma non eversivo»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-04

L’editoriale di Galli Della Loggia sul Corriere della Sera spiega le differenze tra l’eversione e l’antidemocraticità, con altri esempi nella storia della Repubblica

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Dopo le polemiche scatenate da un suo editoriale sullo stesso argomento, Ernesto Galli Della Loggia oggi sul Corriere della Sera scrive e precisa che il MoVimento 5 Stelle è antidemocratico, sì, ma non eversivo. Così come tanti altri partiti comparsi nella non gloriosa storia della Repubblica italiana

Antidemocrazia ed eversione sono cose differenti. Il Pci ad esempio era un partito antidemocratico ma non eversivo; egualmente, a Silvio Berlusconi la cultura e le forme democratiche sono sempre state sostanzialmente estranee, ma altresì nulla è mai stato più lontano dalla sua mente che un qualche proposito eversivo.
Allo stesso modo ancora, oggi il partito di Grillo (posso dirlo? né più né meno come una parte significativa dei nostri concittadini) è certamente percorso da pulsioni antidemocratiche anche profonde e sgradevolissime, e quanto alle buone maniere democratiche non sembra neppure sapere che cosa esse siano. Ma da questo a essere un partito eversivo a me pare che ce ne corra.


Insomma, sarebbe questa la consolazione secondo il politologo:

Per essere antidemocratici bastano, diciamo così le parole, molte idee sbagliate e un assai modesto livello di fatti. Se invece si tratta dell’eversione, allora è diverso. All’eversione, infatti, servono l’azione, l’azione grossa, quella inevitabilmente violenta, premeditata, quella che si brucia i vascelli alle spalle.
E invece Beppe Grillo — non se ne abbia a male — come eversore mi sembra più adatto a una parte di comprimario in «Vogliamo i colonnelli» che a quella di protagonista in «Il grande dittatore».

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