Politica
«Luigi Di Maio è il Carlo Conti della politica»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-09-20
Carlo Freccero spiega in un’intervista alla Stampa perché Giggino è il vero leader a 5 Stelle e merita la carica di candidato premier
Carlo Freccero, nominato nel consiglio di amministrazione della RAI in quota 5 Stelle, oggi spiega in un’intervista a Ilario Lombardo sulla Stampa cosa ha Di Maio in più rispetto a Di Battista e Fico e cosa gli fa meritare la leadership dei 5 Stelle:
«Perché è l’uomo medio, è il Carlo Conti del Festival di Sanremo applicato alla politica. Un uomo con cui tutti si possono identificare, comprensibile a chiunque. Lo definirei un software interscambiabile».
Nel senso che si adatta a qualsiasi idea?
«Ma certo. La forza di Di Maio è di non avere teorie. Lo dimostra come è facile per lui cambiare idea, dal referendum sull’euro allo Ius soli. Ma per questo è comprensibile per tutti, per quel Movimento che cresce, si evolve, vuol partecipare in prima persona alla gestione comune della politica: rappresenta sia il pubblico della tv, sia l’opinione di Internet. Non incarna la politica dei leader e delle élite ma degli uomini qualunque nel reality di Grillo che non mette in scena le star ma punta i riflettori direttamente sul pubblico».
È la anti-leader carismatico.
«Di Maio non ha nulla del leader carismatico. Non è Alessandro Di Battista, più esagitato, né Roberto Fico, che con quel ciondolo ricorda capi tribù di altri tempi. Loro hanno una forte identità e troppa personalità per fare i portavoce. Di Maio no, zero carisma, per questo è il perfetto portavoce del M5S, come lo volevano Grillo e Casaleggio. Dietro c’è l’idea di una politica 2.0, acefala».
Anche in questo Di Maio che parla con le lobby e va a Cernobbio è perfetto?
«Esatto. È l’ideale per la trasversalità delle idee politiche del M5S, attento a non fare mai un discorso di rottura».