“Hanno provato a buttarmi fuori strada per uccidermi”, il racconto dell’ex Ministra Azzolina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-17

La parlamentare del Movimento 5 Stelle ha parlato di quanto le è accaduto ad Agrigento nel 2020. Ma il capo della Polizia le disse di non renderlo pubblico per evitare tentativi di emulazione

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Un episodio mai raccontato prima, soprattutto per via delle indicazioni date dall’allora capo della Polizia, Franco Gabrielli, che aveva chiesto di mantenere lo stretto riserbo per evitare tentativi di emulazione. Oggi, però, Lucia Azzolina rompe il silenzio e parla di quanto accaduto lungo una strada di Agrigento nell’autunno del 2020. All’epoca la deputata del MoVimento 5 Stelle ricopriva ancora il ruolo istituzionale di Ministra dell’Istruzione e alcune persone hanno tentato di ucciderla (o ferirla) speronando la sua auto in corsa.

Lucia Azzolina e quella volta che tentarono di ucciderla speronandola

L’ex capo del Ministero dell’Istruzione ha raccontato per la prima volta questo episodio ad Affari Italiani, spiegando nel dettaglio cose le accadde ad Agrigento nell’autunno dello scorso anno. Una storia rimasta nel cassetto per oltre un anno, per evitare che qualcuno potesse tentare l’emulazione:

“Quello di Agrigento è stato un episodio non solo sconfortante, ma davvero terribile, perché appunto provarono a buttare fuori strada la macchina sulla quale viaggiavamo. Per fortuna la scorta ha schiacciato il piede sull’acceleratore ed è riuscita a seminarli”.

Era il periodo in cui si discuteva dei concorsi per la pubblica istruzione e anche di tutti gli altri temi (e decisioni) legate alla situazione epidemiologica nel nostro Paese. Giorni caldi a livello politico e un attentato che, come racconta la stessa Lucia Azzolina, non è andato in porto solamente per i riflessi della scorta che guidava la sua automobile. Una vicenda mai resa nota prima per un motivo ben preciso che, comunque, non può che lasciare interdetti:

“Gabrielli mi disse chiaramente che non se ne doveva parlare, per evitare atti emulativi”.

L’allora capo della Polizia, dunque, ha preferito che su questa vicenda molto grave rimanesse un velo di silenzio. E la stessa ex Ministra dell’Istruzione ha detto che non si è mai capacitata di questa indicazione.

(Foto Ipp/Albano Angilletta)

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