La supercazzola di Luca Bernardo per non definirsi antifascista | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-13

Il candidato del centrodestra per la poltrona di sindaco di Milano parla di etichette che non gli appartengono. Eppure la costituzione dice ben altro

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Lei si definisce antifascista? Una domanda semplice che dovrebbe prevedere una sola risposta, visto che il “suggerimento” arriva anche dalla Costituzione: “no”. E, invece, Luca Bernardo ha perso l’occasione di dare l’unica risposta univoca e ha replicato con una serie di supercazzole (citando “Amici Miei”). Parla di etichette, si auto-definisce solo come “Luca Bernardo” e, alla fine, tira in ballo (senza alcun motivo) la “semantica”. Insomma, il compianto Gino Strada aveva inquadrato bene il personaggio solo qualche settimana fa.

Luca Bernardo, il candidato sindaco di Milano che non riesce a definirsi antifascista

“Io mi definisco Luca Bernardo che arriva dalla società civile – ha proseguito -. Ho fatto il medico e sto nel sociale da più di 30 anni. Io non distinguo assolutamente le persone dal colore ma per competenza e valore umano. Non guardo al colore politico, mi auguro che tanta area moderata di sinistra si sposti durante le elezioni, e soprattutto dopo, per darci una mano”. Una non risposta condita da parole a caso. Allora il cronista insiste chiedendo, nuovamente, una risposta alla sua domanda iniziale.

Ed è qui che la supercazzola entra nel vivo: “Io non mi definisco né A, né B né Z, mi definisco un cittadino di Milano, il che vuol dire che essere aperto e liberale. La libertà conquistata grazie ai nostri nonni dobbiamo portarla sempre comunque avanti”. Finisce qui? No, il giornalista chiede una risposta seria puntando su una definizione di “differenza” tra fascisti e antifascisti. Ma Luca Bernardo non demorde e si candida per il sequel di Amici Miei: “Certo che c’è, se vogliamo andare sul semantico – ha replicato -. So che cosa mi volete chiedere so che cosa vi rispondo perché arrivando dalla società civile credo che la mia storia di medico parli da solo”. Parole a caso, prive di fondamento – come la citazione della semantica – e vuote. Anche perché la Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica antifascista.

(foto ipp clemente marmorino)

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