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Gino Strada la tocca pianissimo su Bernardo che gira armato in corsia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-26

Se Bernardo difende la sua scelta ci pensa Gino Stada a spiegargli perché medici e pistole non possono andare d’accordo. Soprattutto in ospedale

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Vi abbiamo raccontato qualche giorno fa di Luca Bernardo, candidato sindaco di Milano per il centrodestra, ma anche rispettabile pediatra che gira in reparto con la sua pistola. Ora Gino Strada dice cosa ne pensa

Gino Strada la tocca pianissimo su Bernardo che gira armato in corsia

Dopo le ovvie polemiche, anche per il recentissimo caso di Voghera, però Bernardo non è arretrato di un millimetro spiegando che lui ha “un porto d’armi da difesa personale. Il che vuol dire che in tutta Italia, tranne nelle aggregazioni politiche posso portare l’arma addosso. Quindi, idealmente anche in ospedale, in corsia, sul metro, in tram, in macchina, ovunque. In corsia non l’ho mai portata e non la porterò mai. È un titolo che può essere rilasciato solo dalla Prefettura, non dalla Questura, e può essere rilasciato solo per motivazioni”. Il candidato sindaco del centrodestra a Milano  a margine di una conferenza stampa a Palazzo Pirelli per presentare il progetto di legge per l’istituzione del ‘garante regionale per la tutela dei diritti delle persone anziane’, parlando della richiesta di accesso agli atti avanzata dal Pd al Fatebenefratelli di Milano, dove Bernardo è primario in Pediatria, ha anche spiegato: “Al Pd ignorano le cose, perché se uno ha un porto d’armi da difesa personale ha la possibilità di trasportarla ovunque e sempre e non deve avvertire nessuno per legge perché si chiama ‘porto occulto’. Il Fatebenefratelli non deve neanche rispondere perché posso andare ovunque tranne che nelle aggregazioni politiche”.

voghera Milano Bernardo Pistola gira armato in reparto

foto IPP/Mario Romano
Milano 15/5/2018
Inaugurazione del nuovo orto terapeutico l”Orto di Elkette’ nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli
nella foto Luca Bernardo, responsabile Pediatria ASST Fatebenefratelli Sacco
Italy Photo Press-World Copyright

Ora forse il medico dovrà avere pazienza e spiegare anche a quel capoccione di Gino Strada come starebbero, a suo avviso, le cose. Perché il medico e fondatore di Emergency, oggi intervistato da Repubblica Milano, non usa mezze parole per chiarire cosa ne pensa. Strada, che pure ha esercitato in situazioni un pelino più problematiche di Bernardo a Milano, racconta di non aver mai portato con sè un’arma, così come i suoi colleghi di Emergency, anche nei teatri di guerra più pericolosi. E va anche oltre: “Io non ho mai portato una pistola, né in ospedale né altrove, e trovo che sia una negazione dell’essere medico”. E spiegando che se lui fosse il primario di un ospedale a Milano un medico con la pistola non potrebbe rimanere in corsia commenta il caso specifico di Luca Bernardo: “Perché non può lasciarla a casa? Un ospedale, come dice la parola stessa, deve essere “ospitale”, non può mai esserci qualcuno che potenzialmente potrebbe uccidere con un’arma. Queste dinamiche devono stare fuori dall’ospedale, sennò lì il nostro ruolo è finito. Violare questo principio credo sia di una gravità estrema”. Chissà se Bernardo ha capito. La politica non c’entra, c’entra l’essere medici.

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