«I casi di positivi al Coronavirus aumentano e presto torneremo ai numeri dello scorso marzo-aprile»

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-09-04

Il professor Pier Luigi Lopalco spiega con un post su Facebook intitolato “Le sentinelle e il muro” cosa ci aspetta nelle prossime settimane sul fronte dell’emergenza Coronavirus. Lopalco afferma che presto i casi saliranno notevolmente, e che è il momento della massima allerta. Se il contact tracing riuscirà ad individuare i casi asintomatici non arriveremo ad …

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Il professor Pier Luigi Lopalco spiega con un post su Facebook intitolato “Le sentinelle e il muro” cosa ci aspetta nelle prossime settimane sul fronte dell’emergenza Coronavirus. Lopalco afferma che presto i casi saliranno notevolmente, e che è il momento della massima allerta. Se il contact tracing riuscirà ad individuare i casi asintomatici non arriveremo ad avere una quota di casi gravi come nella scorsa primavera:

lo palco presto i positivi covid supereranno quelli di marzo

«I casi di positivi al coronavirus aumentano di giorno in giorno e presto (credo in poche settimane) torneremo ai numeri giornalieri dello scorso marzo-aprile. In autunno, molto probabilmente, li supereremo. Come mai? Semplice, perché ora andiamo a cercare attivamente i casi e facciamo molti più tamponi. Allora fra qualche settimana avremo gli ospedali pieni? No, perché i casi che vediamo oggi sono per lo più asintomatici o lievi. Questo vuol dire che il virus si è indebolito? No, vuol dire che ora portiamo alla luce un’alta quota di portatori asintomatici o paucisintomatici, principalmente giovani adulti, che prima non vedevamo. Allora possiamo stare tranquilli? Ni, questo è il momento di massima allerta. Nel corso della prima ondata il virus è entrato subdolamente nella popolazione e, cogliendoci di sorpresa, ha abbattuto tutta la sua forza epidemica sugli ospedali a causa dell’accumulo di una quota enorme di casi gravi. Oggi abbiamo costruito un muro, che si chiama sorveglianza epidemiologica e contact tracing. Riusciamo a identificare i focolai e cerchiamo di spegnerli. Se saremo bravi, l’ondata sugli ospedali sarà meno marcata e gestibile. Nella prima fase la battaglia si è combattuta negli ospedali, perché non avevamo mura. Oggi la battaglia dobbiamo combatterla sul territorio. Dobbiamo rafforzare le sentinelle»

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