Opinioni

L'ok del tribunale alla dieta vegana per il bimbo di 15 mesi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-05

L’avvocato Carlo Prisco, legale di due genitori vegani che hanno sottoposto a dieta vegana il proprio bambino di 15 mesi, è intervenuto ai microfoni di ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano. La vicenda: “E’ una storia come purtroppo non poche ne capitano. Ormai […]

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L’avvocato Carlo Prisco, legale di due genitori vegani che hanno sottoposto a dieta vegana il proprio bambino di 15 mesi, è intervenuto ai microfoni di ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano. La vicenda: “E’ una storia come purtroppo non poche ne capitano. Ormai in questi ultimi decenni la storia giudiziaria ci ha abituato a vedere casi simili. Casi in cui un bambino manifesta dei problemi di salute di vario genere o una lentezza nell’accrescimento calcolata in base alle tabelle standard e in questo caso i sanitari fanno subito la solita domanda, chiedono che alimentazione segua il piccolo e se la risposta è vegana ecco che scatta la conclusione che qualsiasi male sia riconducibile a questa alimentazione. In questo caso è successo proprio questo, un bambino di 15 mesi ha avuto un calo ponderale e una lentezza nell’accrescimento che prima è stata dovuta alla contrazione della sesta malattia e poi probabilmente a un problema di quantità di alimentazione del bambino, che per vari motivi mangiava poco. I genitori lo hanno portato in ospedale, qui i sanitari hanno accertato che era vegano e hanno subito concluso che bisognava segnalare il caso alla procura dei minori cominciando subito ad alimentarlo in modo onnivoro per loro convinzione che il problema andasse risolto semplicemente così. Poi il bambino è tornato a casa, i suoi genitori lo hanno ricominciato ad alimentare in modo vegano, però nel frattempo si era aperto il procedimento giudiziario per accertare le loro eventuali responsabilità. Per fortuna gli esami nell’anno successivo hanno accertato che il bambino mangiando vegano è stato benissimo, è cresciuto normalmente, non ha avuto nessun problema e quindi il tribunale ha fatto cadere tutte le accuse nei confronti dei genitori, prendendo una decisione molto importante, perché alla fine si dice proprio che la scelta vegana non rappresenta una scelta biasimevole”.

dieta vegana 1

Vegetariani e vegani in Italia (La Repubblica, 29 giugno 2016)


L’avvocato prosegue: “Chi pensa che questa sia una scelta folle sbaglia. Il problema è a monte. Siamo così sicuri che l’alimentazione onnivora sia quella giusta? Lo diamo per scontato per nostra abitudine, già se fossimo indiani non la penseremmo così. Questo dei due genitori di Cagliari non è un caso isolato. Io in questo settore ho maturato una certa esperienza. Io sono vegano da alcuni anni, prima ancora ero stato vegetariano. Se avessi un figlio anche io gli farei seguire la dieta vegana. L’essere umano non è fatto per mangiare cibi cucinati, questo è un fatto di logica che ciascuno di noi può raccogliere con l’osservazione”. Nel luglio scorso un bambino di Milano era stato invece affidato ai nonni dopo un’operazione:

Questa la decisione presa dal Tribunale per i minorenni per il bambino di un anno che a inizio luglio fu ricoverato e operato al Policlinico di San Donato per gravi problemi cardiaci. Il piccolo risultava pesantemente denutrito, e dalle indagini della polizia locale di Milano è emerso che i genitori (la madre è italiana, il padre indiano) alimentavano il piccolo secondo precetti vegani, evitando ogni cibo di derivazione animale, compresi latticini e uova.
Al momento del ricovero, pesava poco più di cinque chilogrammi, un peso normale fra il terzo e il quarto mese di età, non certo a un anno. Nel caso in cui gli assistenti sociali del Comune, insieme ai medici pediatri che hanno in cura il bambino, dovessero verificare altre anomalie da un punto di vista alimentare o di cura, non è escluso che il minore possa essere ospitato in una comunità protetta.

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