Opinioni
L'incontro sul gender a Pavia finisce a schiaffi
di dipocheparole
Pubblicato il 2015-10-02
Si è sfiorata la rissa a Pavia in una sala di proprietà del Comune dove ieri sera si è svolto l’incontro sul tema “Gender, una rivoluzione silenziosa”. Nel corso dell’incontro ci sono stati diversi momenti di tensione, è volato anche qualche schiaffo e soltanto l’intervento della Polizia ha consentito di riportare un po’ di ordine […]
Si è sfiorata la rissa a Pavia in una sala di proprietà del Comune dove ieri sera si è svolto l’incontro sul tema “Gender, una rivoluzione silenziosa”. Nel corso dell’incontro ci sono stati diversi momenti di tensione, è volato anche qualche schiaffo e soltanto l’intervento della Polizia ha consentito di riportare un po’ di ordine in sala. Il confronto era stato promosso dal centro culturale “Pavia Città Sana” vicina al mondo cattolico, rappresentato nell’occasione dal presidente onorario Rodolfo Faldini, che è anche capogruppo del gruppo consigliare di minoranza “Pavia con Cattaneo”. I rappresentanti dell’Arcigay, che vedevano la presenza anche di Giuseppe Polizzi, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, avevano già contestato nei giorni scorsi la concessione , da parte del Comune, della sala per tenere questo appuntamento. Il consigliere ha commentato su facebook l’indegno spettacolo a cui ha dovuto assistere:
«Dopo 3 volte che durante la serata sul convegno gender accostano l’omosessualità alla pedofilia sono scattato in piedi e ho protestato. Vivamente», ha poi aggiunto Polizzi a cui un altro consigliere dava del maleducato per aver giustamente reagito. Poi ha pubblicato alcune foto su Facebook:
Fornendo altri particolare sull’accaduto: «Ieri al convegno gender è stata attaccata l’emancipazione femminile ed è stata attaccata la persona omosessuale, definita pedofila. A questi convegni dobbiamo andare e dobbiamo farci sentire, per difendere i nostri diritti, anche al costo di dover alzare la voce. Alziamo la voce contro l’odio e la propaganda d’odio. Alziamo la voce contro l’inerzia del legislatore, che sta scatenando l’ideologia più cupa e violenta. Alziamo la voce per noi e i nostri diritti. Zitti, mai. A testa alta sempre». L’Arcigay si era lamentata del fatto che tra i relatori figurasse anche Patrizia Fermani (dell’associazione “Famiglia Domani” e co-fondatrice del comitato “Nel nome dell’infanzia”), contestata per sue precedenti posizioni sull’omosessualità. “La teoria del Gender può portare all’indifferentismo sessuale e rappresenta una grave minaccia per la famiglia”, ha dichiarato Patrizia Fermani nel suo intervento a Pavia, più volte interrotto da urla, fischi e applausi di scherno.