Libero ha scoperto il colpevole della strage dei treni in Puglia!

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-16

Nel marasma della giornata di ieri vi sarete sicuramente persi che Mario Giordano e Libero hanno scoperto il colpevole della strage dei treni tra Andria e Corato in Puglia. È infatti «Tutta colpa degli archeologi», come ha annunciato il quotidiano in prima pagina: Sostiene l’Ispettore Giordano: Ma quali sono queste difficoltà? Eccone qua una, ce l’abbiamo …

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Nel marasma della giornata di ieri vi sarete sicuramente persi che Mario Giordano e Libero hanno scoperto il colpevole della strage dei treni tra Andria e Corato in Puglia. È infatti «Tutta colpa degli archeologi», come ha annunciato il quotidiano in prima pagina:
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Sostiene l’Ispettore Giordano:

Ma quali sono queste difficoltà? Eccone qua una, ce l’abbiamo tra le mani:un rapporto di 64 pagine,conl’intestazione dell’UnioneEuropea (fondiFesr2007-2013)e della Regione Puglia, la scritta a caratteri cubitali «Ferrotramviaria Spa» e poi «Grande progetto: adeguamento ferroviario dell’aerea metropolitana Nord barese: opere di raddoppio nella tratta Corato-Andria Sud con interramento ferroviario nell’abitato di Andria». Il documento, firmato dal dottor Michele Sicolo, specializzato in archeologia preistorica,analizzale«interferenze archeologiche» che rendono difficile la realizzazione dell’opera. E quali sono queste «interferenze archeologiche»? Eccole qui, fotografate ed esposte in bella mostra a pagina 43: «L’area è caratterizzata dalla presenza di calcare selcifero di provenienza locale sotto forma di noduli e liste non di ottima qualità e aventi spesso un apparato corticale molto spesso». Perdirdirindina: l’apparato corticale molto spesso dev’essere una cosa importante.E infatti dice che qui il progetto diraddoppio della linea potrebbe avere un impatto archeologico medio alto. In altre parole: potrebbe arrecare danno al«calcare selcifero di provenienza locale». Che, pur non essendo di ottima qualità come precisa il rapporto, deve evidentemente valere assai più della vita delle persone, perché pare trattato assai meglio. Con più attenzione, almeno.

Il ministero dei Beni Culturali ha però risposto, e con inconsueta violenza, alle fregnacce di Libero:

Il Consiglio Superiore Beni Culturali e Paesaggistici del MiBACT esprime sconcerto per il violento e ingiustificato attacco sferrato dal giornale ‘Libero’, che nell’edizione del 15 luglio pubblica un articolo direttore Mario Giordano dal titolo ‘Tutta colpa degli archeologi. La tragedia del treno causata da tre ciotole’. Distorcendo la realtà, si attribuisce agli archeologi addirittura la responsabilità della drammatica tragedia ferroviaria in Puglia, sulle cui responsabilità sta indagando la Magistratura, alla quale si esprime totale fiducia.
È necessario precisare, per mero amore della realtà e contro ogni tentativo di speculazione, che la VIArch-Valutazione di Impatto Archeologico è uno degli atti preliminari alla progettazione di ogni opera pubblica e che le procedure dell’archeologia preventiva, nelle quali sono impegnate attivamente le Soprintendenze e centinaia di archeologi professionisti, sono finalizzate a facilitare la realizzazione delle opere pubbliche e non certo a bloccarle, mediante appunto un’azione conoscitiva preventiva, invece del blocco dei lavori in corso d’opera. Nello specifico, i lavori per il raddoppio della linea ferroviaria della Ferrotranviaria SPA, nel tratto Corato-Barletta, non erano ancora stati appaltati, per cui è del tutto improprio attribuire la responsabilità alla segnalazione di un sito archeologico.

Il Consiglio Superiore, nel condannare questo esempio di cattivo giornalismo che specula sul dolore delle famiglie e di tutti gli Italiani e nel respingere questo attacco violento e vergognoso contro una categoria di funzionari e di lavoratori che opera al servizio della società e delle comunità locali, nell’attività di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, esprime piena solidarietà agli archeologi delle Soprintendenze della Puglia e esprime profonda partecipazione al dolore dell’intera comunità italiana.

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