Opinioni
Libero e la storia di chi fuma non prende il COVID-19
di dipocheparole
Pubblicato il 2020-04-24
Oggi Libero sbatte in prima pagina la storia che chi fuma non prende il COVID-19. Dell’ipotesi si parla da giorni in Francia, perché diversi sono gli studi che hanno notato una debole percentuale di fumatori fra i malati di Covid-19 ricoverati. Un nuovo studio in Francia, su 350 malati ricoverati e verificati con tampone, conferma […]
Oggi Libero sbatte in prima pagina la storia che chi fuma non prende il COVID-19. Dell’ipotesi si parla da giorni in Francia, perché diversi sono gli studi che hanno notato una debole percentuale di fumatori fra i malati di Covid-19 ricoverati. Un nuovo studio in Francia, su 350 malati ricoverati e verificati con tampone, conferma questa sotto-rappresentazione dei fumatori fra i malati: soltanto il 5%, una percentuale chiaramente molto inferiore a quella dei fumatori nella società. L’ipotesi – ha detto ai media francesi il professor Jean-Pierre Changeux, dell’Istituto Pasteur e del College de France – è che la nicotina, fissandosi sul recettore cellulare utilizzato dal coronavirus, impedisca o ostacoli il suo ingresso” nelle cellule. La pista della nicotina, che il ministro della Salute, Olivier Véran, ha definito “interessante” deve essere naturalmente ancora dimostrata. Come primo passo dopo l’autorizzazione che è in via di rilascio per la sperimentazione, si procederà con l’applicazione di cerotti, i “patch” alla nicotina utilizzati per smettere di fumare, a diverse persone, con dosi differenti: prima a membri del personale sanitario, poi a pazienti ricoverati ma non in condizioni gravi, infine a pazienti gravi in rianimazione.
La nicotina, è la pista privilegiata, potrebbe ridurre la sovra-infiammazione, la cosiddetta “tempesta di citochine”. “Bisogna rimanere molto prudenti, non dimenticare gli effetti nefasti della nicotina – ha ripetuto stasera Salomon – che sono ben noti. E sappiamo che i fumatori presentano sintomi gravi quando si ammalano di Coronavirus”. Secondo una parte dei ricercatori, al centro dell’ipotesi della nicotina “protettrice” ci sarebbe il “recettore nicotinico dell’acetilclolina”, che ha un ruolo centrale nella propagazione del virus. Esso spiegherebbe la varietà dei sintomi del Covid-19, in particolare la perdita dell’olfatto ed alcuni disturbi di carattere neurologico, fino ai casi di arresto respiratorio improvviso che può avvenire attorno all’8/o giorno. Ieri lo ha spiegato anche Giovanni Di Perri, direttore Malattie Infettive Amedeo di Savoia Torino ad Agorà:
Fumare protegge dal Covid, come dice uno studio francese? “No, non ci sono sono evidenze scientifiche confermate” Giovanni Di Perri, direttore Malattie Infettive Amedeo di Savoia Torino #agorarai pic.twitter.com/NeKMI0luyG
— Agorà (@agorarai) April 23, 2020