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Legge elettorale: con il Brescellum vince il centrodestra
neXtQuotidiano 15/01/2020
Il Partito Democratico eleggerebbe 86 deputati, mentre il Movimento 5 Stelle 76. Infine, sarebbero 5 i deputati di Italia Viva, mentre 2 gli eletti in quota SVP. Nell’emiciclo di Montecitorio, pertanto, la coalizione di centrodestra disporrebbe di 222 deputati, più del doppio dei 91 che invece riuscirebbe ad eleggere il centrosinistra e quasi il triplo dei 76 del Movimento 5 Stelle
Con il proporzionale con sbarramento al 5% proposta alla Camera da Giuseppe Brescia (M5S) e soprannominata “Brescellum” o “Germanicum” (perché si ispira al modello tedesco), il centrodestra avrebbe comunque la maggioranza nel nuovo Parlamento, in base alle ultime rilevazioni degli istituti di sondaggi. In base alla Supermedia dei sondaggi YouTrend per Agi del 19 dicembre, e considerando il nuovo scenario post taglio dei parlamentari (Camera con 400 deputati e Senato con 200 senatori ai quali sono stati sottratti gli eletti all’estero), la Lega a Montecitorio avrebbe 143 deputati e il centrodestra 222. Al Senato Carroccio primo partito con 72 seggi e centrodestra in maggioranza con 112.
Il Partito Democratico eleggerebbe invece 86 deputati, mentre il Movimento 5 Stelle 76. Infine, sarebbero 5 i deputati di Italia Viva, mentre 2 gli eletti in quota SVP. Nell’emiciclo di Montecitorio, pertanto, la coalizione di centrodestra disporrebbe di 222 deputati, più del doppio dei 91 che invece riuscirebbe ad eleggere il centrosinistra e quasi il triplo dei 76 del Movimento 5 Stelle. Al Senato MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico eleggerebbero invece, rispettivamente, 37 e 43 deputati. Infine, Italia Viva avrebbe un solo senatore, mentre per la SVP gli eletti sarebbero sempre 2. Il “Brescellum” prevede che tutti i seggi di Camera e Senato – con l’eccezione di quelli riservati all’Estero e alla Valle d’Aosta – siano assegnati in maniera proporzionale, con una soglia di sbarramento al 5% ma al contempo un diritto di tribuna per le forze politiche che non riescano a raggiungere tale soglia. Rispetto al Rosatellum, dunque, verrebbe completamente azzerata la quota di parlamentari eletti in collegi uninominali.
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