Le telecamere di Voghera immortalano Adriatici che pedina Youns El Boussettaoui?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-11

L’assessore di Voghera compare in molti frame in cui poco prima era di passaggio la vittima: ipotesi al vaglio degli inquirenti, si teme che Adriatici seguisse il 39enne marocchino

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Emergono nuovi agghiaccianti particolari sull’omicidio di Voghera. L’assessore Adriatici accusato di aver ucciso Youns El Boussettaoui, è protagonista di una singolare coincidenza: quando le telecamere immortalano il 39enne marocchino, quasi sempre immortalano anche l’assessore. Lì dove c’è Youns El Boussettaoui, pochi minuti dopo passa anche Adriatici. Un fatto che potrebbe trovare la sua spiegazione in tantissime ragioni, non ultima l’interpretazione ruolo che Adriatici ha dato alla carica di Assessore. Sebbene viste le ricostruzioni che sono state fatte in queste settimane dell’assessore, possa risultare altrettanto probabile che Adriatici seguisse il vagabondo per analizzarne le mosse e capire se ci fossero mai gli estremi per intervenire.

Ora il pubblico ministero ha chiesto al giudice delle indagini preliminare che sia concesso l’incidente probatorio, per evitare che l’influenza dell’assessore inquini le prove. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera uno dei due testimoni, che aveva deposto spontaneamente, ha cambiato la sua versione mitigandone la posizione dell’assessore.

Voghera, tra le ipotesi anche quella di Adriatici che pedinava Youns El Boussettaoui. Gli sviluppi del processo

Quando sarà chiamato a rispondere Adriatici potrà smentire l’ipotesi di pedinamento, in queste ore l’ex assessore di Voghera rimane detenuto agli arresti domiciliari. L’accusa nei suoi confronti è di eccesso di legittima difesa, si attende di capire se effettivamente nella condotta dell’assessore ci siano anche possibili aggravanti.

Rimane in queste ore la paura che i due stranieri utili al processo possano lasciare la città preferendo rimanere fuori dalle vicende giudiziarie. Alcune ricostruzioni vorrebbero la presenza di Adriatici tutt’altro che fortuita, dato che solo 48 ore prima era stato richiesto il suo intervento perché Youns El Boussettaoui aveva aggredito alcuni clienti di un locale situato nella stessa zona. La difesa in queste ore ha basato la sua tesi sulla capacità dell’assessore di utilizzare le armi, e dunque avrebbe sostenuto che se avesse voluto davvero colpire per uccidere sarebbero stati esplosi più colpi di pistola visto il suo addestramento militare. Sebbene, come fa notare Andrea Galli dalle colonne de Il Corriere della Sera, la grande esperienza con l’uso delle armi non sia stata sufficiente a controllare il grilletto di una pistola armata e senza sicura.

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