Opinioni

Le bufale di Salvini sulla Lega e la Libia

Alessandro D'Amato 15/04/2015

Durante un’intervista rilasciata a Skytg24 Matteo Salvini ha detto che per la situazione degli sbarchi bisognerebbe prendersela con chi ha permesso che la Libia si trovasse senza istituzioni politiche, attaccando l’intervento militare del 2011: «Chi è quel cretino che ha portato la guerra in Libia?». L’intervistatrice però gli ha subito ricordato che fu il governo […]

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Durante un’intervista rilasciata a Skytg24 Matteo Salvini ha detto che per la situazione degli sbarchi bisognerebbe prendersela con chi ha permesso che la Libia si trovasse senza istituzioni politiche, attaccando l’intervento militare del 2011: «Chi è quel cretino che ha portato la guerra in Libia?». L’intervistatrice però gli ha subito ricordato che fu il governo Berlusconi a intervenire in libia all’epoca, e che quel governo era appoggiato dalla Lega. E lui: «Tutti quelli che ci ascoltano da casa si ricordano che la Lega era contraria all’intervento in Libia».
Come spesso gli capita, anche in questa occasione Salvini ha raccontato una parte della verità, ovvero quella che più gli conviene. II 4 maggio 2011 venne infatti annunciato l’accordo tra Popolo delle Libertà e Lega Nord sull’intervento militare in Libia.

«Abbiamo trovato l’accordo sulla nostra mozione e ci sono anche delle aggiunte che qualificano ulteriormente il testo», spiega il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, il primo a lasciare palazzo Chigi dopo la riunione.
«Tutti i nostri punti sono stati recepiti», aggiunge, spiegando che il testo della mozione leghista «non è stato modificato e che ci sono delle aggiunte che parlano, sempre nell’ambito del rispetto degli accordi internazionali, di una riduzione di una razionalizzazione delle missioni attualmente in corso». Il governo, inoltre, «si impegnerà con gli alleati nel fissare una data per la fine della missione e comunicarla al Parlamento».
«Si è trovata l’intesa tra il PdL e la Lega sulla base di alcune modifiche al testo della mozione della Lega», conferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl. «In questo modo – ha aggiunto – si sono così create le condizioni per una mozione comune dei gruppi del PdL, della Lega e dei Responsabili e la la maggioranza ha ritrovato una piena intesa anche sulla politica estera». L’intesa riceve la benedizione di Umberto Bossi, che viene interpellato al telefono dai suoi durante l’incontro di maggioranza. La mozione sarà discussa oggi dall’aula della Camera e votata domani. Al Senato invece non ci saranno nuove mozioni sull’andamento della missione in Libia ma si terrà una sessione speciale per un nuovo dibattito, che si svolgerà tra due settimane.

Precedentemente, a marzo, un’altra mozione di PDL e Lega sulla missione in Libia era stato votato (ovviamente) anche dal Carroccio ed era passato alla Camera:

Passa alla Camera, come già successo al Senato, la mozione di maggioranza Pdl-Lega e quella delle opposizioni sulla partecipazione italiana alla missione italiana in Libia. Sette voti, questo l’esiguo scarto con cui oggi è stata approvata alla Camera la risoluzione di Pdl e Lega per la missione in Libia. A salvare il governo sono state le assenze di alcuni deputati cattolici dell’opposizione come Gero Grassi e Tommaso Ginoble del Pd e Savino Pezzotta dell’Udc. Ma anche quelle di 5 deputati finiani. In tutto, tra giustificati e non, sono mancati all’opposizione 12 voti che avrebbero determinato la bocciatura la risoluzione della maggioranza.

Vero è che prima del voto la Lega si era detta contraria, con la Padania che aveva aperto a fine aprile con un titolo che suonava come: “Bombe uguale più clandestini”, ma è anche vero che alla fine la Lega si accordò con Berlusconi smentendo dalla mattina alla sera la sua prima posizione politica. E questo dovrebbe suonare come un campanaccio d’allarme per chi oggi crede alle soluzioni di Salvini. Ding dong ding dong ding dong.

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