L’attacco informatico ai profili social di Patrick Zaki nel giorno della sua udienza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-05

A denunciarlo è stato lo stesso 31enne egiziano: attacco alla sua casella di posta elettronica e ai suoi profili social

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Oggi, martedì 5 aprile, Patrick Zaki affronterà la sua prima udienza (la quinta in totale) da uomo parzialmente libero. Ovvero la prima che non prevede il trasferimento dal carcere di Tora in cui è stato detenuto per oltre 22 mesi. Ci sono molte perplessità attorno alla possibilità che questa sia la giornata decisiva, perché l’esito più probabile è quello di un non pronunciamento da parte del Tribunale di Mansura e il rinvio a un lungo aggiornamento che potrebbe dilatare ancor di più i tempi per una sentenza definitiva. Dallo scorso 8 dicembre lo studente egiziano dell’Università Alma Mater di Bologna ha potuto fare ritorno a casa. Ma ancora non è libero di tornare in Italia e tornare a studiare. E questa mattina, come da lui stesso denunciato, è finito anche nel mirino di un attacco informatico.

Patrick Zaki, i suoi profili social nel mirino di un attacco informatico

In attesa dell’eventuale pronunciamento dei giudizi egiziani – con Zaki che deve rispondere dell’accusa di diffusione di notizie false ai danni del Cairo -, dunque, la casella e-mail e i profili social dello studente sarebbero finiti nel mirino di un non precisato (per il momento) attacco informatico. Non il suo account Twitter da cui ha pubblicato proprio questa mattina quel messaggio in cui fa riferimento a quanto accaduto nella notte prima della sua udienza al Tribunale di Mansura.

Per il momento, dunque, non sappiamo se sia stato solamente un tentativo di attacco informatico o di evento riuscito. E, ovviamente, non sappiamo se questo attacco abbia provocato la sottrazione di dati personali del 31enne egiziano o di altre informazioni legate ai suoi account (social e di posta elettronica). Sta di fatto che Zaki ha denunciato il tutto questa mattina, poche ore prima di dirigersi verso il Tribunale. In attesa, ancora una volta, di un giudizio.

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