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La pesantissima sentenza di Mimmo Lucano, condannato a 13 anni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-30

Mimmo Lucano era finito nel mirino dell’allora ministro Matteo Salvini che condannò il suo metodo di accoglimento dei migranti: ora la sentenza in primo grado da ragione al leader leghista

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E’ stato condannato in primo grado a tredici anni e due mesi di reclusione Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace divenuto famoso nei mesi del governo gialloverde per il suo modello di accoglienza dei migranti. La procura di Locri aveva chiesto una condanna a 7 anni e 11 mesi. Lucano è finito sul banco degli imputati nell’inchiesta sulla gestione dei progetti di accoglienza. L’ex sindaco, nello specifico, era accusato, fra l’altro, di associazione a delinquere, truffa, concussione falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nel chiedere la condanna, il pubblico ministero di Locri, Michele Permunian, nel corso della sua requisitoria aveva affermato che “a Riace comandava Lucano. Era lui il dominus assoluto, la vera finalità dei progetti di accoglienza a Riace era creare determinati sistemi clientelari. Lucano ha fatto tutto questo per un tornaconto politico-elettorale e lo si evince da diverse intercettazioni. Contava voti e persone. E chi non garantiva sostegno veniva allontanato”. Una sentenza durissima che prevedibilmente rappresenta solo il capitolo uno di un processo che avrà certamente tre atti.

La sentenza di Mimmo Lucano, condannato a 13 anni

Dopo la sentenza ha parlato il legale dell’ex primo cittadino di Riace. “Assolutamente no”, Andrea Daqua, avvocato di Mimmo Lucano, non si aspettava una condanna così dura per l’ex sindaco di Riace coinvolto nel processo ‘Xenia’. Daqua parla di una condanna “severa” ma “siamo fiduciosi sulla assoluta onestà di Lucano e sulla insussistenza dei reati. Aspettiamo adesso le motivazioni e poi ci regoliamo”.

Anche Lucano si è detto stupito, al punto da confessare che si aspettava sentenza di piena assoluzione. “Ho speso la mia vita per gli ideali, contro le mafie, ho fatto il sindaco, mi sono schierato dalla parte degli ultimi, dei rifugiati che sono arrivati, mi sono immaginato di contribuire al riscatto della mia terra, è stata un’esperienza indimenticabile, fantastica, però oggi devo prendere atto che per me finisce tutto”. Lo ha dichiarato a LaCNews l’ex sindaco di Riace. “E’ una cosa pesantissima – ha aggiunto -, non so se per i delitti di mafia ci sono queste sentenze così. E’ un momento difficile, non so cosa farò. Mi aspettavo una formula ampia di assoluzione”.

Poi Lucano chiude, parlando della sua condizione del momento. “Accetto tutto questo, ma voglio gridarlo, io non avevo nemmeno i soldi per pagare gli avvocati – ha affermato Lucano -, mi dovevano nominare un avvocato di ufficio, mi mancano i soldi per vivere, come posso estinguere queste cose? E’ una vicenda inaudita. Non sto fingendo, sto dicendo cose vere. E questo oggi è l’epilogo”.

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