L'appello dei tre sindaci è un segnale a Renzi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-12-09

Giuliano Pisapia, Marco Doria e Massimo Zedda scrivono una lettera aperta indirizzata al segretario del Partito Democratico: chiedono più sinistra nel centrosinistra alle prossime amministrative e nel governo

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Giuliano Pisapia, Marco Doria e Massimo Zedda, tre sindaci eletti a Milano, Genova e Como, mandano una lettera aperta a Repubblica per inviare un messaggio chiaro e forte a Matteo Renzi: ci vuole più sinistra nel centrosinistra. Alla vigilia delle decisioni per le amministrative e mentre il Partito Democratico è ancora alla ricerca delle candidature giuste per Milano, Roma e Napoli, il segnale che i primi cittadini mandano al segretario del Partito Democratico è chiaro e forte:

Per questo noi, che governiamo le nostre città con un approccio ideale e non ideologico, pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell’unità aperta e larga del centrosinistra che, sola, può ridare fiducia alle cittadine e ai cittadini italiani. Per far questo è indispensabile ripartire dalle forze politiche che, insieme al civismo autentico, compongono, in gran parte d’Italia, il centrosinistra e che, con differenze ma unità di intenti, hanno saputo vincere e governare. Quelle forze sono principalmente il Partito Democratico, perno e componente maggioritaria, e Sel. Uno schema diverso rispetto a quello del governo nazionale, dove Sel è all’opposizione. Ma noi auspichiamo e lavoriamo affinché questa fase sia un momento transitorio. A partire dai Comuni.

E il segnale riguarda anche il governo, che comprende forze “che nulla hanno a che vedere con il centrosinistra”:

L’obiettivo comune alle forze del centrosinistra non può che avere la prospettiva del superamento delle attuali divisioni e, per quanto più direttamente ci riguarda, il rafforzamento delle componenti della sinistra, sapendo e riuscendo a conquistare nuovi consensi. Abbiamo in mente il bene del Paese e il suo sviluppo nel solco dei valori della Costituzione, della democrazia, dell’europeismo, della solidarietà, dell’integrazione e dell’innovazione. Non pratichiamo, e non abbiamo mai praticato, lo sport del favorire la squadra avversaria. Non abbiamo condiviso alcune scelte del governo che, però, non vede al momento altre alternative per avere una maggioranza parlamentare necessaria per governare, che comprendere forze che nulla hanno a che vedere col centrosinistra.

Cosa succede a Milano

L’appello arriva mentre il fronte delle candidature in vista delle amministrative è ancora aperto. Non a caso a Milano si svolge la battaglia sotterranea più forte, tra quel Giuseppe Sala che vorrebbe sfruttare l’onda lunga di Expo e Francesca Balzani, apertamente sponsorizzata proprio da Pisapia. E proprio Sala ha mandato messaggi obliqui a Renzi, facendo sapere che spera che le primarie non divengano un referendum su Renzi e sul Partito della Nazione. Evidentemente perché rischierebbe di perderle, nel caso. A Roma e a Napoli il candidato sindaco è ancora in alto mare, e anche qui il PD potrebbe essere sfiorato dall’idea di trovare larghe maggioranze di coalizione per fermare l’avanzata dei grillini e della destra. L’appello dei sindaci è un segnale a Renzi ma anche la prima prova di leadership per Giuliano Pisapia, che, concluso il suo mandato, potrebbe essere anche la figura sulla quale federare la sinistra fuori dal Partito Democratico alle prossime elezioni politiche. Per allearsi con Renzi, lasciando fuori NCD e tutte quelle componenti che oggi appoggiano il governo. Vedi alla voce Verdini.

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