La vera storia dei tweet con le emoji dei razzi in Israele

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-18

Si è diffusa una visione distorta di quanto pubblicato dal profilo Twitter ufficiale nella tarda serata di ieri. Al netto dell’opportunismo di condividere “aggiornamenti” via social, quei post devono essere contestualizzati

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Non è una questione di merito, ma di metodo. Nelle ultime ore, il profilo Twitter ufficiale di Israele ha pubblicato una serie di post utilizzando emoji tutte uguali: quelle che rappresentano, in forma figurata, i razzi. In molti, non arrivando fino alla fine del thread, hanno pensato a un modo per “vantarsi” degli avvenuti bombardamenti verso la Striscia di Gaza. Ma non è così. Al netto delle valutazioni sull’utilizzo dei social in una fase così delicata del conflitto – purtroppo atavico in quella zona – la storia dei tweet Israele deve essere ben contestualizzata.

Il tweet Israele con le emoji dei razzi, la vera storia

Parliamo di dodici post – pubblicati a mo’ di thread – sulla pagina social ufficiale di Israele. Tutti con lo stesso “testo”, solo con una sfilza di emoji di razzi. Ma che significato hanno quei tweet? Per scoprirlo bastava arrivare fino in fondo per leggere l’informazione in toto e contestualizzare quel che stava accadendo su quel profilo.

Il 13esimo tweet è quello che contiene l’informazione base per contestualizzare quel contenuto: “Just to give you all some perspective, these are the total amount of rockets shot at Israeli civilians. Each one of these rockets is meant to kill”. Che tradotto significa: “Solo per darvi una prospettiva, questo (il riferimento ai tweet Israele precedenti, ndr) è il numero totale di razzi sparati contro i civili israeliani. Ciascuno di questi razzi è destinato a uccidere”.

Al netto della scelta – contestabile o meno – di utilizzare i social in questo modo durante un conflitto (in un territorio devastato da anni da guerre e guerriglie tra israeliani e palestinesi) e senza dover per forza scegliere da che parte stare (in ballo c’è la vita di moltissime persone, innocenti), questa informazione doveva essere contestualizzata e non soggiogata a giudizi di merito.

(foto IPP/picture alliance + profilo Twitter Israele)

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