La regola per escludere Marino dalle primarie PD a Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-10-13

Un lodo per impedire la candidatura agli indagati

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Un lodo Marino per impedire all’ex sindaco di Roma una candidatura forse pericolosa in vista delle primarie per la scelta del candidato del Partito Democratico alla carica di primo cittadino della Capitale. A questo starebbero pensando i vertici del Nazareno dopo l’annuncio della corsa per il sindaco di Matteo Renzi a Che tempo che fa. Ne parla oggi Goffredo De Marchis su Repubblica, e nell’articolo si aggiunge che i renziani non sarebbero però molto preoccupati.

Se l’intenzione di Ignazio Marino è candidarsi contro il Pd alle (eventuali) primarie per Roma, dicono a Palazzo Chigi, i numeri delle manifestazioni pro-sindaco non fanno paura. «Erano 700 in Campidoglio domenica e 10 davanti a Largo del Nazareno ieri», raccontano i renziani. Numeri risibili, non in grado di ostacolare l’operazione rimonta. Ma a scanso di equivoci, nel caso il chirurgo facesse sul serio, il regolamento della consultazione ai gazebo prevederà un “lodo” per escluderlo: verrà infatti definito che gli indagati non possono partecipare. E quasi tutti scommettono che alla fine la procura di Roma farà partire un avviso di garanzia all’indirizzo di Marino per la vicenda delle note spese.

Certo, è un po’ curioso maramaldeggiare sui sostenitori dell’ex sindaco (la petizione per ritirare le dimissioni ha intanto raggiunto le 50mila firme) quando i renziani catapultati in giunta dal governo nell’ultimo rimpasto non avrebbero il sostegno nemmeno di amici e parenti nell’eventuale corsa delle primarie. Ma lo stile renziano è questo e tocca rassegnarsi. Anche perché nel frattempo ben altri problemi sembrano prepararsi nella corsa. Sinistra e Libertà esce spaccata dalla vicenda, con le proteste e le critiche rivolte dal suo elettorato per la richiesta di dimissioni a Marino e la disponibilità ad “andare avanti se Marino cambia rotta” comunicata forse per fare marcia indietro qualche giorno dopo. D’altro canto una Cosa Rossa che a Roma candidasse Marino contro il Partito Democratico potrebbe dare molto fastidio al PD.

io sto con ignazio marino
Foto di G. Perilli su “Io sto con il sindaco Marino” (Facebook)

Certo, sarà complicato spiegare che i politici nell’era di Renzi possono rimanere sottosegretari anche se indagati o rinviati a giudizio mentre non si possono candidare alle primarie di un partito aperto. Per il commissario intanto salgono le quotazioni di Alfonso Sabella, mentre Renzi potrebbe però decidere di affiancare al commissario per il Giubileo Franco Gabrielli un nome più politico. In ballo ci sarebbe Francesco Rutelli, che completerebbe così la parabola del Rottamatore Rottamato: Velardi e Rondolino all’Unità e il vecchio (e sconfitto) candidato del PD nella Capitale. E il rinnovamento? Perché, ci avevate creduto?

Leggi sull’argomento: La banda degli onesti che ha mandato a casa Marino

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