La prima gara per il Giubileo era truccata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-14

C’era la prima gara assegnata dal comune per il Giubileo ed era stata bloccata ieri dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), tra quelle per cui due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma sono stati posti ai domiciliari. Secondo le verifiche dell’Anac, i due imprenditori erano in realtà soci occulti. Si tratta …

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C’era la prima gara assegnata dal comune per il Giubileo ed era stata bloccata ieri dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), tra quelle per cui due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma sono stati posti ai domiciliari. Secondo le verifiche dell’Anac, i due imprenditori erano in realtà soci occulti. Si tratta della gara per la manutenzione e riqualificazione di via Mura Latine e viale di Porta Ardeatina per cui avevano presentato offerte sia la Trevio srl che la Malù lavori srl. L’aggiudicazione parziale, effettuata dal Comune in data 9 ottobre, era stata però bloccata dall’Anac ieri, 13 ottobre, in esecuzione dei controlli previsti dal Dpcm del 27 agosto 2015 (il provvedimento che ha assegnato all’Anticorruzione specifici compiti di vigilanza sugli appalti del Giubileo).

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Strade a Roma: un esempio di manutenzione (Lungotevere Testaccio)

Anche se nasce esclusivamente in Procura, e non da verifiche preventive avviate dall’Autorità nazionale anticorruzione con relativo scambio di informazioni con la magistratura, l’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta che ha portato agli arresti domiciliari due imprenditori e un funzionario di Roma Capitale, in servizio al dipartimento Simu, per un giro di tangenti finalizzate ad alterare le gare di appalto sulla Grande Viabilita’ della città. E’ quanto si apprende in ambienti giudiziari di piazzale Clodio.  “Lo abbiamo detto fino a ieri che sulle opere del Giubileo, oltre a non esserci programmazione, si stava procedendo con procedure ristrette ed in deroga al codice degli appalti. Eppure l’assessore Sabella ci ha accusato di dire falsità. ‘Sulle gare e sugli appalti c’è il timbro di Cantone’ tuonava l’assessore alla legalità di Roma Capitale. Proprio Cantone e l’Autorità che dirige hanno confermato con gli arresti di oggi quanto sostenuto dal M5S Roma. Continuiamo a non essere ascoltati ma il fatto più grave è che tutto ciò rappresenta l’ennesima grave sconfitta per i romani e per la città di Roma”, affermano, in una nota, gli esponenti di M5s Roma.
 

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