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La nuova Commissione Europea
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-09-10
Oggi la lista dei commissari: all’ex premier Gentiloni un ruolo strategico. Ci saranno 13 donne, quasi raggiunta la parità di genere
Alla fine con tutta probabilità Paolo Gentiloni sarà Commissario agli Affari Economici nella nuova Commissione Europea di Ursula Von der Leyen. Anche se la presentazione ufficiale sarà oggi a mezzogiorno, in realtà l’elenco, con le relative deleghe, è stato chiuso definitivamente ieri. Spiega oggi Marco Bresolin su La Stampa che nel team von der Leyen Gentiloni è il commissario con il curriculum più prestigioso, unico ex premier oltre a Valdis Dombrovskis (che è stato capo del governo lettone dal 2009 al 2014).
Gli altri nomi di rilievo sono quelli dell’olandese Frans Timmermans (confermato primo vice-presidente: avrà la delega al Clima, tra le più ambite) e di Margrethe Vestager (vice-presidente esecutivo che si occuperà del Digitale). Completano il gruppo di testa lo spagnolo Josep Borrell (Alto rappresentante per la politica estera) e la francese Sylvie Goulard. Anche lei dovrebbe rinunciare alla vice-presidenza, ma in cambio otterrà un portafoglio pesante: si occuperà di mercato interno e industria della Difesa. Fatta eccezione per il belga Didier Reynders (attuale ministro degli Esteri con alle spalle 12 anni consecutivi come ministro delle Finanze), non ci sono moltissime figure di spicco nel nuovo esecutivo Ue. Il Commercio andrà all’irlandese Phil Hogan (oggi commissario all’Agricoltura) anche per rassicurare Dublino in ottica Brexit, mentre l’austriaco Johannes Hahn (commissario uscente all’Allargamento) dovrebbe ereditare da Gunther Oettinger il delicato portafoglio al Bilancio.
Von der Leyen aveva promesso la parità di genere e per questo aveva chiesto a tutti i governi di presentare due nomi, un uomo e una donna. Soltanto Romania e Portogallo hanno rispettato l’indicazione, ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto lo stesso: ci saranno 13 donne (compresa la presidente) su 27. L’esecutivo, inoltre, sarà più sbilanciato a sinistra rispetto al precedente: 10 commissari provengono da partiti affiliati ai socialisti europei contro i 9 dei popolari. A fare la differenza sono state le scelte del Lussemburgo (il premier liberale Xavier Bettel ha indicato il laburista Nicolas Schmit), dell’Olanda (che ha puntato su Timmermans, nonostante il suo partito sia all’opposizione) e dell’Italia (Conte non è affiliato ad alcuna famiglia politica europea).
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