La chiusura di Tempi

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-11-25

Tempi chiude. Il settimanale cattolico un tempo vicino a Comunione & Liberazione e diretto fino al gennaio scorso da Luigi Amicone era stato rilevato da Davide Bizzi e Valter Mainetti, uno proprietario delle ex acciaierie Falck di Sesto San Giovanni e l’altro del gruppo immobiliare Sorgente; Mainetti è anche editore del Foglio. Nel febbraio scorso …

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Tempi chiude. Il settimanale cattolico un tempo vicino a Comunione & Liberazione e diretto fino al gennaio scorso da Luigi Amicone era stato rilevato da Davide Bizzi e Valter Mainetti, uno proprietario delle ex acciaierie Falck di Sesto San Giovanni e l’altro del gruppo immobiliare Sorgente; Mainetti è anche editore del Foglio. Nel febbraio scorso Alessandro Giuli, ex Foglio, aveva preso la direzione del settimanale. Oggi lo stesso Giuli su Twitter annuncia la chiusura:
tempi chiusura
Giuli era stato licenziato dal Foglio qualche tempo prima, perché non in armonia con la nuova linea “renziana” del direttore Claudio Cerasa. Successivamente aveva preso la guida di Tempi, che il mese scorso aveva annunciato che avrebbe proseguito le pubblicazioni solo online, abbandonando la carta. Poi il patatrac:

La redazione non ha mai smesso di lavorare e ha ricevuto con grave ritardo lo stipendio di settembre. Oggi si è sentita avanzare in via informale questa proposta irricevibile: gli stipendi di ottobre e novembre, i contributi previdenziali non versati, il tfr, oltre a rimborsi spese vari, saranno pagati se e solo se i dipendenti rinunceranno alle indennità di licenziamento previste dal Contratto di lavoro. Indennità che oggi l’azienda ha definitivamente dichiarato di non voler pagare.
Eppure a fine giugno l’azienda, alla presenza dei sindacati, aveva comunicato la volontà di aprire una procedura di solidarietà per tutti i dipendenti a causa della difficile situazione economica e finanziaria. L’iniziativa era prevista nell’ottica di un rilancio del giornale nel 2018. La redazione aveva dato la sua disponibilità a dialogare, ma dopo quell’incontro non ha più ricevuto alcuna comunicazione fino all’interruzione improvvisa della pubblicazione del settimanale.

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