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La 17enne che chiede la “mascherina 1522” e fa arrestare un “amico di famiglia” per stupro
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-09-23
È accaduto a Oristano. La giovane si è recata in farmacia e seguendo le indicazioni della campagna contro le violenze, ha fatto scattare l’operazione: l’uomo, un amico di famiglia, ha abusato di lei per cinque lunghi anni
Anni di violenze e stupri nei confronti di una ragazza minorenne. Poi, entrando in farmacia, la giovane ha trovato il coraggio di denunciare tutto quel che ha subito da quando aveva 12 anni. E lo ha fatto in modo semplice, chiedendo alla cassa una “mascherina 1522”. Una sorta di codice – certificato – per chiedere aiuto e per urlare in silenzio il proprio grido di dolore. È accaduto a Oristano, in Sardegna, dove questo gesto ha fatto arrestare un uomo di 60 anni con l’accusa di stupro e violenza sessuale nei confronti di una minore.
La mascherina 1522 fa scoprire anni di stupri e violenze a Oristano
La giovane, chiedendo al farmacista la mascherina 1522 (il numero del centro anti-violenza sulle donne e anti-stalking), ha fatto scattare l’operazione delle forze dell’ordine. Da lì si è scoperchiato un vaso di Pandora, fatto di stupri perpetrati da quello che era un “amico di famiglia”. La 17enne ha poi raccontato agli inquirenti di esser stata costretta a intrattenere rapporti sessuali con l’uomo da quando aveva 12 anni.
Cinque anni di inferno, conditi da soprusi e violenze (fisiche e psicologiche). L’uomo, un 60enne amico della famiglia della giovane, è finito in manette nei giorni scorsi al termine delle indagini delle forze dell’ordine. La ragazza ha spiegato come il tutto sia accaduto ripetutamente, quando la sua famiglia la lasciava nella casa al mare degli “amici di famiglia”. Ed era quello il luogo in cui la giovane era costretta a subire le morbose attenzioni dell’uomo. Alla violenza fisica, inoltre, seguiva anche quella psicologica: la minore, infatti, veniva spesso minacciata e il 60enne “comprava il suo silenzio” con dei regali.
Oltre allo stupro, dunque, si aggiungerebbe anche il reato di pedofilia a carico dell’uomo. La ragazza ha trovato il coraggio di denunciare quanto le è accaduto negli ultimi cinque anni dopo essersi confidata con un’amica. E proprio quest’ultima l’ha convita a recarsi in quella farmacia di Oristano e chiedere la “mascherina 1522”. Ora il suo incubo è finito.