Opinioni
La 13enne costretta a prostituirsi a Roma
neXtQuotidiano 07/04/2016
Avevano affidato la figlia 13enne alla zia e alla nonna paterna, tutti di nazionalità rumena, quando decisero di stabilirsi in America, ma questi, invece di accudirla, l’avevano ridotta in schiavitù e l’avevano costretta a chiedere l’elemosina e a prostituirsi nel parcheggio di un supermercato nella zona ovest della Capitale. Nel dicembre del 2014, venuti a […]
Avevano affidato la figlia 13enne alla zia e alla nonna paterna, tutti di nazionalità rumena, quando decisero di stabilirsi in America, ma questi, invece di accudirla, l’avevano ridotta in schiavitù e l’avevano costretta a chiedere l’elemosina e a prostituirsi nel parcheggio di un supermercato nella zona ovest della Capitale. Nel dicembre del 2014, venuti a conoscenza del fatto, gli agenti della Polizia di Stato hanno avviato un indagine. Giunti nell’area di sosta infatti, i poliziotti del Commissariato San Paolo, agli ordini di Carlo Musti, hanno trovato la minore all’interno di un autovettura in compagnia di uomo, M.R., di 67anni, poi arrestato per il reato di tentata induzione alla prostituzione. Oltre all’uomo gli investigatori hanno proceduto al controllo e all’accompagnamento in ufficio di una donna di 26 anni, M.L., risultata essere la zia della minore. Disposta un’audizione urgente protetta, alla presenza di una psicologa delegata dal giudice, dal racconto della vittima sono emersi particolari agghiaccianti. Denutrita e analfabeta , la ragazza era stata allevata col solo scopo di procure soldi alla famiglia. Alle operatrici poi incaricate di seguirla, la giovane ha confidato che sia lei che le sue sorelline, erano costrette a chiedere l’elemosina. Se non eseguiva gli ordini ricevuti veniva punita e presa a cinghiate e lasciata nuda e bagnata con l’acqua gelata fuori dal container nel quale viveva.
Per evitare tutto questo, e contro la sua volontà, spesso aveva accettato di ricevere le attenzioni di alcuni uomini, mandati dalla zia, che in compenso le offrivano dai 50 ai 70 euro. Collocata presso una ”Casa Famiglia” per ordine dell’Autorità Giudiziaria, alla 13enne è stata vietata la visita di qualsiasi familiare, mentre le indagini sono proseguite. Ulteriori verifiche e testimonianze hanno portato infatti all’individuazione di altri tre adulti che in passato avrebbero approfittato della 13enne e che, al termine delle indagini, sono stati denunciati. L’Autorità Giudiziaria ha emesso così quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti delle zie della piccola V.Z., 41 anni, E.Z., di 38 anni, la stessa M.L. di 26 anni e E.Z., la nonna della minore, accusate di associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione minorile, falsità ideologica e sostituzione di persona, mentre i genitori sono stati denunciati per abbandono di minore. Eseguite le prime due ordinanze per la nonna e una delle zie, nel frattempo fuggite all’estero, è stata necessaria l’emanazione di mandati di cattura europei. Trovato rifugio in Romania, all’interno di uno sperduto villaggio, la polizia del luogo, grazie alle indicazioni dei colleghi italiani, in poche ore è riuscita ad individuarle e ad arrestarle. La nonna è già stata rimandata in Italia mentre la zia dovrebbe essere estradata nei prossimi mesi.