Gli indennizzi per 683 obbligazionisti di Banca Etruria

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-01-02

Partiranno subito i rimborsi parziali per 683 risparmiatori della banca toscana. Sono quelli più esposti, che hanno investito meno di 100 mila euro puntando per oltre il 50% del loro patrimonio sulle obbligazioni subordinate, ora azzerate. Ma il ministero smentisce

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Partiranno subito 683 indennizzi agli obbligazionisti di Banca Etruria. Repubblica annuncia che il ministero dell’Economia e Bankitalia hanno intenzione di muoversi per favorire un gruppo ristretto di investitori della banca toscana, in attesa dell’arbitrato e a quanto pare comunque soltanto in parte. Un tentativo che va nella direzione di arginare il deflusso dei correntisti. L’anticipo di denaro verrà effettuato, scrive il quotidiano, attraverso un prestito privato della nuova Banca Etruria che poi si rivarrà sul fondo di solidarietà e la scelta dovrà essere armonizzata con le norme che fisseranno i decreti di rimborso e le procedure sull’arbitrato:

I decreti – su cui già si lavora al Mef – dovranno dunque tenere conto anche di questo indennizzo ponte. La stesura dei testi non pare semplicissima e il loro varo non immediato. Ecco spiegata l’idea del “calmiere”, da utilizzare per la banca tra le più bersagliate delle quattro. «Chi è stato messo potenzialmente sul lastrico da Banca Etruria ha ora la certezza di avere una soddisfazione importante», diceva non a caso Nicastro mercoledì ad Arezzo. Il riferimento è a 683 risparmiatori «molto, molto esposti», che hanno investito meno di 100 mila euro puntando per oltre il 50% del loro patrimonio sulle obbligazioni subordinate, ora azzerate. EDIT: Il ministero smentisce, si veda in calce.
Per questi è stata già attivata «una task force interna per raccogliere le carte» da portare poi a Cantone, ma «avranno una corsia privilegiata e possono stare tranquilli». Certo, «anche loro passeranno al vaglio del collegio». Ma a quanto pare, nel frattempo, potranno già rivedere parte dei denari andati in fumo grazie all’anticipo della nuova Banca Etruria. Operazione alla portata dell’istituto sollevato dalle sofferenze, dal momento che nel complesso questi investitori hanno perso “solo” 17 milioni.

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I dati relativi ai clienti rimasti scottati dalla vicenda delle obbligazioni secondarie (fonte: Corriere della Sera)


Gli indennizzi per gli obbligazionisti di Banca Etruria

Il 31 dicembre, intanto, con una lettera agli italiani, pubblicata sui principali quotidiani, l’associazione bancaria sottolinea che “anche le banche sono imprese che, nella generalità dei casi, pagano le crisi e il mancato rimborso dei prestiti e continuano a fare credito a imprese e famiglie”. Le banche italiane (sistema sotto i riflettori dopo il caso di CariFe, CariChieti, Banca Marche e Banca Etruria), dice l’Abi, sono “sane, solide e affidabili”, “garantiscono risparmiatori e investitori responsabili”.

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La lettera aperta dell’ABI sulle banche

Per gli altri 9900 sottoscrittori di bond ci sarà da attendere l’arbitrato. Bankitalia intanto ha avviato il processo di cessione delle 4 good bank nate con il decreto salvabanche e conferma tempi brevi per la vendita di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti e Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara. Le manifestazioni di interesse, secondo quanto riferito dal presidente Roberto Nicastro, sono del resto già arrivate, sia dall’Italia che dall’estero (una trentina gli ‘approcci’ per la sola Banca Etruria), e la vendita dovrebbe concludersi entro la primavera inoltrata. Nei giorni scorsi erano emersi tra i fondi i private equity interessati i nomi di Apollo Global Management, Centerbridge Capital Partners e Anacap Financial Partners. Contendenti che saranno presi in considerazione da Societé Generale, Oliver Wyman e Studio Chiomenti, selezionati da Bankitalia come advisor finanziario, consulente strategico e advisor legale, con l’obiettivo di “massimizzare il ricavato nell’interesse delle aree economiche in cui le banche sono radicate”. Ciò che resta ancora “da valutare”, ha spiegato Nicastro, è però se la cessione avverrà in blocco per le quattro banche oppure singolarmente. Nel frattempo, l’intenzione è quella di avviare azioni di responsabilità sulle bad bank, sperando che l’Italia possa ottenere il via libera europeo a stornare gli eventuali incassi sui clienti che, nell’operazione di salvataggio, hanno perso gran parte dei loro investimenti.

Le cause attivate

Per CariFerrara e Banca Marche sono già state avviate cause per recuperare 400 milioni di euro e numeri importanti, ha precisato il presidente delle good bank, potrebbero arrivare anche per Banca Etruria e CariChieti. Nicastro ha voluto parlare ad Arezzo, cuore delle proteste dei risparmiatori negli ultimi giorni, e centro nevralgico di Banca Etruria, la più coinvolta nelle polemiche politiche legate a Maria Elena Boschi. Ma dalla città toscana, la contestazione si è spostata a Civitavecchia, teatro un mese fa del suicidio del pensionato 68enne Luigino D’Angelo. Il governo riprenderà a lavorare subito dopo Capodanno con l’obiettivo di emanare in anticipo rispetto ai 90 giorni previsti, probabilmente già a febbraio, i decreti interministeriali di Mef e ministero Giustizia per definire i criteri dei risarcimenti, che saranno comunque valutati caso per caso. La priorità potrebbe essere data a chi è stato effettivamente vittima di una truffa (comunque da provare) o a chi ha perso di più, a partire probabilmente da quei 1.010 clienti che avevano presso le banche un patrimonio finanziario inferiore a 100.000 euro, di cui più del 50% impegnato proprio in obbligazioni subordinate.
Edit: Il ministero dell’economia smentisce l’ipotesi di rimborsi selettivi:
E’ “infondata l’ipotesi di rimborsi selettivi ad alcuni investitori e solo ad alcune banche”. Così fonti del Mef. Non ci sarà, si precisa, “nessun rimborso” prima dei decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori varate dal governo “per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati. Prima del varo dei decreti non può essere ipotizzato alcun intervento”. La tempistica indicata con la legge di Stabilità per mettere a punto il decreto è di 90 giorni (entro fine marzo quindi), ma, si assicura, il testo sarà definito prima. Il ministero, precisano fonti del Tesoro, “è già al lavoro sui decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori varate dal governo per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati” ed è “già in contatto con gli altri soggetti istituzionali interessati per varare i decreti nel più breve tempo possibile”. Fino a quando non ci sarà la definizione dei criteri sui quali saranno poi assegnati gli indennizzi attraverso l’arbitrato “non può essere ipotizzato alcun intervento”, chiariscono al Tesoro. Appare quindi difficile che le stesse banche possano già anticipare i fondi ai propri risparmiatori. Nelle indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica, a valutare l’ipotesi dell’anticipo del rimborso sarebbe in particolare la nuova Banca Etruria, uno dei 4 istituti salvati dal decreto del governo. Oltre la metà degli obbligazionisti più esposti dopo il salvataggio è infatti cliente dell’istituto toscano. Si tratta, come indicato dallo stesso presidente delle ‘good bank’ Andrea Nicastro, di 683 dei circa mille risparmiatori che hanno investito meno di 100mila euro puntando però sulle obbligazioni subordinate (il cui valore è stato azzerato dopo i salvataggi) oltre il 50% del patrimonio. L’idea sarebbe stata quella di fornire a stretto giro a questi risparmiatori un ristoro almeno parziale, in attesa della definizione delle procedure dell’arbitrato.

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