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Cosa è successo durante l’incontro tra Salvini e Conte per il Quirinale

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-01-21

Come ai tempi del governo gialloverde, Matteo Salvini e Giuseppe Conte si sono incontrati privatamente, stavolta per tentare di superare l’impasse sull’imminente elezione del Presidente della Repubblica

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Si sono incontrati nuovamente come qualche anno fa, quando uno era presidente del Consiglio e l’altro ministro degli Interni: Giuseppe Conte e Matteo Salvini – leader dei due principali partiti attualmente in Parlamento – cercano di trovare una quadra per le imminenti elezioni del Presidente della Repubblica, ma l’unica cosa sulla quale concordano è il “no” al trasferimento di Mario Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale. I due volti simbolo del governo gialloverde si sono visti in un’abitazione privata vicino Palazzo Madama per gettare le basi di un’intesa, con il leader della Lega che ha provato a venire incontro alle aspirazioni di “una donna al Colle” portate avanti qualche tempo fa dal numero uno del Movimento, proponendogli i nomi di Letizia Moratti e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ma i grillini – forti di un’intesa cementata dal “tweet a reti unificate” con Letta e Speranza – hanno già detto che non sono disponibili a nomi di parte. Dal Nazareno i dem si dicono “indisponibili a prestarsi a questo gioco” e annunciano che voteranno “solo un candidato super partes, come la fisionomia di questo Parlamento senza maggioranza impone”.

Salvini incontra Conte per il Quirinale e prova a convincerlo con Moratti e Casellati

Strada sbarrata quindi anche per Silvio Berlusconi, la cui risposta ufficiale arriverà entro un paio di giorni e permetterà a Salvini di essere maggiormente libero di esprimere formalmente la strategia del suo “piano B”. Tra gli altri nomi finiti sul tavolo, messi lì da Conte, secondo Repubblica ci sono Paola Severino, vicepresidente della Luiss e ministro della Giustizia del governo Monti, ma anche Pierferdinando Casini oltre al sogno di una grossa fetta dei 5 Stelle, il Mattarella-bis. Soluzioni che non scaldano nel centrodestra, lasciando imbrigliata una matassa che dal prossimo incontro fondamentale – quello tra Salvini e Letta – rischia di uscirne ancora più confusa. Al punto che potrebbe vacillare anche il punto fermo dei gialloverdi, la conferma di un “no” a Draghi, che per ora rimane una posizione semi-ufficiale ma che è destinata a confrontarsi con l’evolversi di una situazione attualmente senza sbocchi.

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