IMMUNI e le notifiche di esposizione COVID-19 sbagliate

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-16

Bending Spoons, la società che ha sviluppato Immuni, ieri ha chiarito come il segnale Bluetooth Low Energy usato per determinare la distanza del contatto tra due smartphone sia tutt’altro che infallibile

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Immuni può notificare esposizioni al COVID-19 sbagliate, anche se è raro che accada. Spiega oggi Il Messaggero che Bending Spoons, la società che ha sviluppato Immuni, ieri ha chiarito come il segnale Bluetooth Low Energy usato per determinare la distanza del contatto tra due smartphone sia tutt’altro che infallibile. Questa tecnologia «è molto influenzata da vari fattori di disturbo, per esempio gli ostacoli (in primis i corpi degli utenti) che si frappongono fra i due smartphone.

Quindi non è realistico pensare di non avere “falsi positivi” e “falsi negativi”». Tenendo presente che affinché «un utente venga notificato, l’esposizione deve essere avvenuta a una distanza inferiore ai 2 metri per un tempo superiore ai 15 minuti», potrebbe cioè accadere che il telefono registri un contatto più a lungo del dovuto o che non lo faccia affatto. Questo perché «gli smartphone non possono misurare la distanza a cui avviene un contatto. Quindi, Immuni usa l’attenuazione del segnale Bluetooth Low Energy per ricavarne una stima», hanno spiegato in una sessione di domande e risposte sulla piattaforma web Reddit.

«I nostri data scientist hanno eseguito svariati test di calibrazione per rendere questa stima il più affidabile possibile». Tant’è che gli sviluppatori in origine avevano previsto diversi
gradi di rischio all’interno dei 2 metri (più sei vicino, più sei a rischio) poi, dopo i test, con il ministero per la Salute hanno deciso di fissare un valore unico.

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Come funziona Immuni (Il Messaggero, 16 giugno 2020)

In pratica «la calibrazione è in continuo divenire» e più si utilizzerà l’algoritmo maggiore sarà la sua accuratezza. Intanto,definita la parte tecnologica si è alzato anche definitivamente il sipario su quella sanitaria. In pratica, nell’eventualità di un contatto e solo se l’utente ha autorizzato Immuni, sullo smartphone comparirebbe una schermata in cui semplicemente si consiglia di contattare il proprio medico. Sarà lui che avviserà il Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento che, a sua volta, avvierà tutte le attività di sorveglianza sanitaria “tradizionali”. Vale a dire che, con la giusta disponibilità, disporrà tamponi e test per i pazienti. Nel mentre agli utenti è chiesto di restare in isolamento per1 4giorni, limitare al massimo gli spostamenti negli spazi comuni della casa, mantenere la distanza di un metro, lavarsi frequentemente le mani e misurarsi la temperatura valutando eventuali sintomi.

Leggi anche: IMMUNI e la geolocalizzazione: la nota di Bending Spoons

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