Politica

Il tweet del falso Roberto Fico che chiede agli eletti di Lombardia e Veneto di rimanere a casa

“Siamo consapevoli del disagio per molti e per molti altri non cambierà nulla”: peccato che sia un fake, era così verosimile!

roberto fico falso tweet

Questo tweet avrebbe elevato la figura di Roberto Fico, finora incolore presidente della Camera nella legislatura scaturita dalle elezioni del marzo 2018, a vero e proprio padre della patria. Invece purtroppo è un falso visto che quello non è il suo vero account. Ed è un peccato visto il testo: “Chiedo a tutti i deputati di Lombardia e Veneto di non presentarsi alla Camera dei Deputati per almeno due settimane. Siamo consapevoli del disagio per molti e per molti altri non cambierà nulla”.

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Il post del falso Roberto Fico è in effetti assai verosimile, visto che storicamente i lavori a Montecitorio non fervono di certo e il tasso di assenteismo è sempre di buon livello: un articolo del Sole 24 Ore che risale all’agosto 2019 diceva che l’oro dell’asstenteismo a Montecitorio spetta alla deputata azzurra Michela Vittoria Brambilla, che ha collezionato il 98,87% di assenze a Montecitorio; l’argento spetta a un altro forzista, Antonio Angelucci, assente al 91,3% delle votazioni, vale a dire 3.891 volte su 4.262. In pratica l’imprenditore che opera nella sanità, nell’immobiliare e nell’editoria, si è presentato in aula per 371 votazioni, pari all’8.70% di quelle complessive; al terzo posto c’è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha collezionato il 75,22% di assenze in aula. In pratica non è stata in aula 3.205 votazioni su 4.261. È stata presente in aula al 24.78% delle votazioni, che significa a 1.056 su 4.261.

Quarto posto per Guido Della Frera ( Fi), assente al 74,99% delle votazioni, quindi a 1,066 votazioni. Due ddl come primo firmatario: uno sui prospetti paga dei lavoratori, l’altro sulle competenze professionali del geometra. Segue il critico d’arte e deputato Vittorio Sgarbi, recentemente transitato lo scorso ottobre da Forza Italia al Gruppo misto, assente al 74,96% delle votazioni, pari a 1.067 assenze. Nessun ddl come primo firmatario, cinque come co-firmatario. Sesto è Leonardo Salvatore Penna, assente al 73.67% delle votazioni, quindi 3.139 volte su 4.262.

Un solo ddl come primo firmatario in tema di assistenza all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità per le persone con disabilità. Settimo è l’ex premier Paolo Gentiloni (Pd), assente al 69.37% delle votazioni, dunque 2.956 volte su 4.262, che ha otto ddl come primo frimatario al suo attivo (crisi aziendali, Alitalia, terremotati, Arera). Ottavo Antonio Martino (Fi)con il 68.95% di assenze, pari a 2.938 votazioni saltate. Un ddl come primo firmatario, con norme per favorire lo sviluppo dell’economia digitale nei comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009. Nona è Paola De Micheli (Pd) con il 67.01% di assenze, pari a 2.856 votazioni mancate. C’è poi al decimo posto Erasmo Palazzotto, tesoriere di Leu: assente 61.32%, pari a 2,613 votazioni.

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