Via Santi Cosma e Damiano è una delle strade attorno a cui si sonda il quartiere romano (nella zona Nord della città) di Tomba di Nerone. Martedì notte, proprio su quella strada, un rider indiano di 28 anni stata passando a bordo della sua moto. Era notte e, visto l’orario, probabilmente stava tornando a casa dopo una serata passata a consegnare ordini e cibarie a chi ha utilizzato l’applicazione. Ma lì si è fermata la sua vita: sbalzato via da quel suo mezzo a due ruote dopo esser stato investito da un’automobile che, probabilmente invadendo la corsia di marcia, l’ha centrato in pieno.
Morto sul colpo. Questo il triste epilogo della vita di questo giovane rider indiano che si era trasferito in Italia per cercare fortuna. E per racimolare il necessario per vivere, aveva iniziato a lavorare come rider. A bordo del suo mezzo a due ruote, da mesi, effettuava consegne. E così aveva fatto anche martedì, fino a quell’impatto fatale per le strade del quartiere Tomba di Nerone. Centrato da una Fiat 500 che passava in quella stessa via oltre i limiti di velocità. E a guidare la vettura c’era un giovane di 22enne che, poi, è risultato essere anche positivo ai test tossicologici.
Per questo motivo, la Procura ha deciso di arrestare il 22enne romano alla guida di quella Fiat 500. E ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale. Perché oltre al mix di sostanza stupefacenti riscontrato attraverso gli esami, il ragazzo viaggiava di gran lunga oltre i limiti di velocità imposti in quel tratto di strada. E secondo l’analisi delle frenate e del punto d’impatto, quell’automobile avrebbe colpito la moto guidata dal rider indiano nella corsia di marcia inversa. Dunque, il giovane alla guida non era nelle condizioni di guidare.
(Foto IPP/Ciancaglini Emmanuele)