Il litigio tra Airola e Cirinnà sulle Unioni Civili

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-03

«Alla domanda se voteremo compatti ho risposto sì, tutto qua. Sono stufo delle balle che scrivono alcuni giornalisti servi»: così Alberto Airola racconta all’ADN Kronos il motivo dello screzio avuto oggi al Senato con Monica Cirinnà, relatrice della legge sulle Unioni Civili. Uno screzio a cui hanno assistito i giornalisti, che hanno descritto voci concitate …

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«Alla domanda se voteremo compatti ho risposto sì, tutto qua. Sono stufo delle balle che scrivono alcuni giornalisti servi»: così Alberto Airola racconta all’ADN Kronos il motivo dello screzio avuto oggi al Senato con Monica Cirinnà, relatrice della legge sulle Unioni Civili. Uno screzio a cui hanno assistito i giornalisti, che hanno descritto voci concitate ed espressioni politicamente poco corrette. Insieme a un sacrosanto «I vostri problemi sono vostri, io mi sono rotto i coglioni» all’indirizzo della Cirinnà. Cos’è successo di così drammatico? È successo che la Cirinnà ha chiesto ad Airola per l’ennesima volta se i senatori 5 Stelle fossero tutti compatti nel voto sulle Unioni Civili. Il pretesto è stato l’articolo di Jacopo Iacoboni sulla Stampa di oggi, che dipingeva un M5S tentato dal no alle Unioni Civili a causa dei grillini dissidenti sul DDL Cirinnà di cui avevamo parlato qui.
alberto airola monica cirinnà
Da qui il riferimento ai “giornalisti servi” di Airola, che evidentemente ce l’aveva con l’articolo uscito sulla Stampa. Airola non avrebbe gradito né l’articolo, né le battute dei colleghi Dem sul pezzo sottolineando di tenere molto all’approvazione della legge così com’è. Nel Pd, invece, secondo quanto si apprende, ci sarebbe una certa preoccupazione per come i senatori del M5S potrebbero comportarsi in sede di voto segreto visto che i margini sarebbero piuttosto ristretti. Ma, come ha detto con una battuta sui problemi interni al Partito Democratico lo stesso Airola, in realtà sembrano prospettarsi maggiori defezioni tra gli esponenti del Partito Democratico, soprattutto dopo il Family Day.
 

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