“Il governo protegga i ciclisti con una legge”, l’appello di Alessandra De Stefano dopo la morte di Rebellin | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-01

La direttrice di RaiSport ha voluto aprire la puntata de “Il Circolo dei Mondiali” con un commovente ricordo del campione di ciclismo travolto e ucciso ieri a Montebello Vicentino, mentre si stava allenando in bicicletta

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Avevano trascorso molto tempo insieme. Lei da inviata della Rai in giro per l’Italia – e non solo – per seguire le tappe e le varie corse tra l’asfalto di tutta Europa; lui da campione di ciclismo che per moltissimi anni ha scritto pagine indelebili della storia delle due ruote nel nostro Paese. Ieri, purtroppo, la notizia della tragedia. L’ennesima sulle strade italiane. L’ennesima che ha visto un ciclista perdere la vita dopo esser stato investito. E così, in apertura della puntata de “Il Circolo dei Mondiali”, la direttrice di RaiSport Alessandra De Stefano ha voluto dedicare un commosso e commovente ricordo alla memoria di Davide Rebellin.

Davide Rebellin, il ricordo commosso di Alessandra De Stefano

Al termine delle partite del Mondiale di Qatar 2022 disputate nella giornata di mercoledì, su Rai 1 è iniziata l’ormai tradizionale trasmissione di informazione e intrattenimento. Ma l’incipit è stato dedicato proprio a quell’atleta che ha perso la vita in bicicletta:

“Prima di parlare di calcio, voglio soltanto dire che oggi è morto Davide Rebellin. Un eterno ragazzo, 51 anni, 30 dei quali passati in bicicletta, 20 dei quali passati con me sulla strada, un ragazzo straordinario. Un ragazzo che viveva per la bicicletta, che è morto in bicicletta perché in Italia ancora si muore in Italia in bicicletta. Non c’è una legge. Lo scorso anno sono morte 229 persone. Come per Michele Scarponi, un’altra famiglia colpita come le tante famiglie che non hanno nome. Io chiedo al governo di fare una legge quanto prima”.

Alessandra De Stefano lo conosceva bene quell’eterno ragazzo. È stata per anni inviata della Rai al Giro d’Italia e a molte altre corse ciclistiche. Per questo motivo il suo ricordo è stato molto toccante. E conosceva anche Michele Scarponi, altro grandissimo del ciclismo italiano che perse la vita nel 2017 dopo esser stato investito da un furgone. E la direttrice parla di una legge che manca, perché nel nostro Paese – al momento – c’è solo quella di omicidio stradale oltre alle prescrizioni – scritte nel codice della strada – che dovrebbero tutelare i ciclisti.

(foto e video: da “Il Circolo dei Mondiali”, Rai 1)

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