Il giornale tedesco Sz su Meloni e gli italiani: “L’amore per lei sarà fugace come un peto”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-04

All’interno del sottotitolo dell’articolo c’è scritto: “L’Italia si è innamorata di nuovo, questa volta della postfascista Giorgia Meloni”

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“Fugace come una scorreggia”, questo è il curioso titolo di un articolo comparso sul giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung a firma Oliver Meiler sulla volatilità dell’amore degli italiani per i loro leader politici. E, nello specifico, il ragionamento del giornalista verte soprattutto sull’attuale innamoramento per Giorgia Meloni, che col suo partito, Fratelli d’Italia, è data in cima alle preferenza praticamente in tutti i sondaggi. All’interno del sottotitolo c’è scritto: “L’Italia si è innamorata di nuovo, questa volta della postfascista Giorgia Meloni. La cosa positiva è che (gli italiani) si disinnamorano altrettanto velocemente. In un Paese che evidentemente tutti possono governare una volta”.

La “volatilità” dei gusti degli italiani in fatto di leader politici secondo Sz: “L’amore per Meloni passerà come un peto”

La facilità con cui gli italiani cambiano gusti in fatto di leader politici è stata analizzata da Oliver Meiler in un colloquio con i giornalisti italiani Filippo Ceccarelli e Aldo Cazzullo. E per constatare tale “volatilità” basta anche solo dare un’occhiata alla storia recente: il Premier dimissionario è Mario Draghi e, adesso, a Palazzo Chigi rischia di andare una personalità come quella di Giorgia Meloni. “Bisogna immaginarselo, da Mario Draghi, la superstar internazionale, il salvatore dell’euro e con questo dell’Europa, a Giorgia Meloni, leader dei postfascisti, ‘romana di Roma’, come dicono in Italia. Dal cliché si finisce nel grottesco”, ha scritto Meiler. “Questo è possibile solo da noi – ha commentato Ceccarelli -. Da Draghi a Meloni, con massima disinvoltura. Danzando”.

Poi, la questione centrale dell’articolo: “Cosa succede agli italiani? Perché perdono la testa per clown, impostori, imbonitori, rottamatori e ora per l’epigono dei fascisti? E perché si disinnamorano così facilmente?”. La risposta di Meiler: “L’estrema volatilità degli elettori italiani, questa politica totalmente fluida, è un tema permanente, un fenomeno sociale. L’Italia non ha una cultura della stabilità politica. Mai avuta”. Poi, la riflessione di Ceccarelli su come potrebbe andare una futura leadership della presidente di FdI: “Quando sarà stata cinque sei mesi a Palazzo Chigi con l’incarico di capo del governo, ci saranno i primi che diranno: che tortura questa Meloni. Guarda, pensa solo a sé. Cosa pensa lei alla fine, chi è? E poi andrà probabilmente via. In una scorreggia”, conclude l’articolo.

In serata, a seguito di alcune polemiche, era arrivata la precisazione di Ceccarelli, che aveva scritto in una nota: “Faccio il giornalista da più di 40 anni e so bene che una smentita, soprattutto se ridicola, è una notizia data due volte e mezza. Ma per evitare qualsiasi equivoco e sospetto di ulteriore volgarità ci tengo a chiarire che la frase su cui la Sueddeutsche Zeitung ha titolato non si riferiva a un partito, tantomeno a un leader, ma al tradizionale, colorito e italianissimo fenomeno del salto sul carro del presunto vincitore, ‘con inni, tamburi famiglie con la nonna che scoreggia, tutti cantano, tutti ballano, siamo fatti così, sempre chiassosi ed esaltati’. Tanto sento di precisare, anche per non aggiungere un personale sovrappiù di astio e scurrilità a un panorama che già ne contiene abbastanza”.

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