Il doppiatore di Apu dei Simpson si è scusato per aver alimentato il razzismo contro gli indiani

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-04-15

Ha dato la sua voce al personaggio della sitcom animata più famosa di sempre per ben 31 anni: “Chiedo scusa a ogni singola persona indiana”

article-post

Apu, 28 anni e gestore indiano del market di Springfield, la città di Homer e Marge Simpson. Chi può dire di non sapere di cosa si stia parlando? È forse la sitcom animata più famosa del pianeta, in onda da ben 32 anni. Homer, Marge, Bart e Lisa e Maggie i personaggi principali della parodia satirica della società statunitense. Poi ci sono i secondari, e tra loro c’è Apu. Apu è un indiano, laureato a Calcutta, che si trasferisce negli Stati Uniti per conseguire il dottorato in ingegneria informatica, alla continua ricerca di riscatto sociale. Ma che – ahinoi – non raggiungerà (o non del tutto). Per questo apre e gestisce un market, e per questo è spesso preda di insulti e maltrattamenti da parte degli altri personaggi. Insomma, ricalca a pieno lo stereotipo dell’immigrato che – seppure abbia studiato – non sia riuscito a realizzare la vita che voleva raggiungere espatriando, e la cui caricatura diventa lo sfottò per strappare qualche sorriso al telespettatore. Che, se visto con leggerezza, può non creare problemi. Ma se invece si pensa che centinaia di milioni di persone etichettano il modo di far di (e con) Apu come standard dello stereotipo indiano, allora i problemi possono sorgere.

Per denunciare questa particolare condizione (“razzista”, dice lui) il comico statunitense e di origine indiane Hari Kondabolu, ha girato una sorta di documentario dal nome “The problem with Apu”, pubblicato nel 2017. Chi lo ha visto, o la guarderà, potrà notare come ci siano state decine di persone che hanno affermato di essere state denigrate e sfottute con imitazioni del personaggio dei Simpson. Il documentario provocò diverse reazioni: chi ha etichettato il tutto con il timbro di “esagerazione”, chi invece ha aperto gli occhi, e -indotto a riflettere- ha pensato di fare un passo indietro. E chi se non la persona che per 31 anni ha dato la voce proprio ad Apu? Stiamo parlando del doppiatore statunitense Hank Azaria (in Italia è Manfredi Aliquò), che fin da subito ha dichiarato di essere disposto a far un percorso che facesse diventare Apu un qualcosa di nuovo. Oppure, extrema ratio, di farsi da parte. E sarà così che andrà finire, con lui che decide di non prestare più la voce a quel personaggio (lasciato nel 2020). E il perché lo ha ribadito proprio ieri, dicendo che con Apu ha contribuito ad alimentare il “razzismo strutturale” degli Stati Uniti, chiedendo nuovamente scusa a “ogni singola persona indiana”.

Potrebbe interessarti anche