Il congedo retribuito per i genitori dei bimbi in quarantena

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-23

Il governo lavora a una serie di proposte per il problema, che si presenterà a breve, dei bambini in quarantena e di quello che dovranno fare i genitori

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Il governo lavora a una serie di proposte per il problema, che si presenterà a breve, dei bambini in quarantena e di quello che dovranno fare i genitori. Spiega il Messaggero:

La nuova normativa scolastica, legata al Covid, prevede infatti la possibilità di nuove chiusure con cui i genitori dovranno necessariamente fare i conti. Nel caso in cui in una scuola si presenti un caso di positività al virus, i medici valuteranno la quarantena. Nella maggior parte dei casi finirebbe in isolamento, quindi a casa, almeno la classe dello studente risultato positivo. Ma se l’alunno ha avuto contatti con altre classi, andrebbero tutti in quarantena per 14 giorni. A quel punto però, soprattutto nel caso di bambini delle materne ed elementari, i genitori come potrebbero  organizzarsi? La didattica si sposterebbe online ma di certo i piccoli non potrebbero restare a casa soli. Si sta discutendo in queste ore, nell’esecutivo, della necessità di prevedere congedi retribuiti e diritto allo smart working per i genitori in caso di malattia o della quarantena di un bambino.

congedo parentale come funziona
Come funziona il congedo parentale (Il Messaggero, 6 marzo 2020)

«La priorità – ha spiegato la ministra per la famiglia, Elena Bonetti – è riportare i bambini a scuola restituendo loro il diritto primario ad un luogo ed una comunità  educante. Alla politica e a tutto il Paese compete la responsabilità  di aiutare i nuclei famigliari agevolando il ritorno a scuola nel modo più certo, stabile, sicuro per le famiglie». Se in una scuola c’è un caso sospetto, ad esempio, è necessario avviare verifiche veloci, per averne l’esito in giornata ed evitare allarmismi tra le famiglie della stessa scuola. «Vanno garantiti – ha aggiunto la ministra Bonetti – anche percorsi dedicati, veloci, facilmente attivabili da parte delle famiglie, per far fare il tampone ai bambini nei casi di sospetto contagio». Ma oltre all’aspetto sanitario, a scuola ora si discute anche di  organizzazione logistica. «Sono circa 20mila le classi da sistemare in base alle regole del distanziamento – spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi – se non troviamo gli spazi, i ragazzi dovranno indossare la mascherina. Proveremo a fare una turnazione con le aule più grandi, per evitare che siano sempre gli stessi ad indossarla».

Ieri il ministero dell’istruzione ha confermato la possibilità di sfruttare anche gli spazi delle scuole paritarie. Sul fronte degli organici, le singole scuole non sanno quanti insegnanti in più arriveranno e non possono organizzare gli orari. Il 1 settembre però le superiori riapriranno con i corsi di recupero per gli studenti promossi con insufficienze.

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