Iacovacci tentò di salvare Attanasio: la testimonianza dell’italiano illeso

Categorie: Fatti, Rassegna Stampa

"Sono stati portati via dagli aggressori e qui è iniziato lo scontro a fuoco più intenso con i ranger del parco. A quel punto l’ambasciatore e il carabiniere sono stati uccisi dagli aggressori per reazione, perché Iacovacci per togliere Attanasio dalla linea di fuoco gli aveva detto di allontanarsi"

Il carabiniere Vittorio Iacovacci tentò di salvare l’ambasciatore Luca Attanasio, e i due son stati uccisi dal fuoco nemico, colpiti dai proiettili dei Kalashnikov dei loro sequestratori. Queste rivelazioni arrivano dai documenti redatti a partire dalla testimonianza dell’italiano rimasto illeso, Rocco Leone, vicedirettore del World Food Programme in Congo. Ora è tutto scritto lì, nero su bianco, sulle cinque pagine compilate a partire dalla sua ricostruzione. Prima cosa: il giovane carabiniere italiano ha provato a mettere in salvo l’ambasciatore, e proprio nel tentativa di farlo è stato colpito a morte; 2) Entrambi sono stati raggiunti dai proiettili dei loro sequestratori, e non dai quelli dei ranger, come inizialmente si temeva.



Foto Twitter Luigi Di Maio

Iacovacci e Attanasio, cosa ha raccontato il testimone

Erano diretti in una scuola di Rutshuru con due jeep bianche. Senza scorta, perché strada ritenuta discuta dall’Onu. L’arrivo dei sequestratori, gli spari, a corsa in ospedale. Scrive il Corriere della Sera:

Su quanto accaduto in quei momenti ha parlato Leone e ha fatto mettere a verbale che appena le jeep si fermano nella radura partono raffiche di mitra, si accende lo scontro fra il gruppo di rapitori e i ranger intervenuti. «I membri del convoglio — racconta il dirigente del World food programme — sono stati portati via dagli aggressori e qui è iniziato lo scontro a fuoco più intenso con i ranger del parco». Si tratta davvero di pochi secondi, quindi prosegue Leone: «A quel punto l’ambasciatore e il carabiniere sono stati uccisi dagli aggressori per reazione, perché Iacovacci per togliere Attanasio dalla linea di fuoco gli aveva detto di allontanarsi». Nella drammatica concitazione che caratterizza l’esplosione dello scontro a fuoco, il carabiniere d’istinto, prende l’iniziativa di proteggere l’ambasciatore. Fa né più né meno che quello per il quale è stato addestrato.



Grida, tenta di sottrarre Attanasio dalla traiettoria dei proiettili e, così facendo, mette in allarme i suoi rapitori che reagiscono sparando. Ma alla narrazione di Leone raccolta dai carabinieri del Ros manca ancora un pezzo. Il prologo dell’azione sulla via che portava il convoglio da Goma a Rutshuru. Chi erano e su quali aiuti hanno potuto contare i sequestratori. Attanasio e Iacovacci sono stati ritrovati privi dei loro orologi, dunque potrebbe trattarsi di una banda di criminali comuni, ma la verità è che in questo momento l’inchiesta dei pm Sergio Colaiocco e Alberto Pioletti, coordinata dal procuratore capo Michele Prestipino non privilegia una versione rispetto all’altra.