Opinioni
I pulcini uccisi pestandoli come l'uva
neXtQuotidiano 03/02/2015
Soffocati, annegati,schiacciati con i piedi, come fossero grappoli d’uva. Così sono stati uccisi, secondo quanto racconta oggi il Corriere della Sera, migliaia e migliaiadi pulcini non adatti all’ingrasso: troppo piccoli, gracili e fragili per diventare polli appetibili al mercato. Una morte orribile. Una morte non immediata: la legge europea prevede che gli «scarti di produzione» […]
Soffocati, annegati,schiacciati con i piedi, come fossero grappoli d’uva. Così sono stati uccisi, secondo quanto racconta oggi il Corriere della Sera, migliaia e migliaiadi pulcini non adatti all’ingrasso: troppo piccoli, gracili e fragili per diventare polli appetibili al mercato.
Una morte orribile. Una morte non immediata: la legge europea prevede che gli «scarti di produzione» siano eliminati in un grosso tritacarne, terminati in un istante, senza sofferenza. Ma nell’azienda Agricola Crescenti di Passirano la legge non è stata rispettata. Per molto tempo. Le norme sono state violate di sicuro una fresca mattina dello scorso giugno quando il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani con gli uomini del Corpo Forestale dello Stato ha varcato il portone dell’incubatoio. Solo quella mattinata, sotto gli occhi del magistrato e degli investigatori, sono state uccise centinaia di pulcini. Tuta verde-grigio della Forestale indosso e telecamera alla mano, il magistrato ha ripreso tutto, senza perdere nemmeno una delle atrocità commesse nel capannone: gli operai dell’azienda erano con i pantaloni arrotolati al polpaccio, i piedi infilati in grosse ceste,sotto di loro decine e decine di pulcini che morivano, tra strazianti pigolii.
Un’immagine apocalittica che testimonia la disapplicazione delle norme europee nell’azienda bresciana, tra i colossi italiani della produzione avicola,che tratta milioni di pulcini all’anno. Una serie di immagin iche finiranno negli atti processuali e verranno mostrate in aula. Non è stata ancora fissata una data, ma i proprietari dell’azienda e il veterinario responsabile sono stati chiamati a giudizio con un decreto di citazione immediato. I cinqueimputati dovranno rispondere del reato di maltrattamento di animali e di uccisione ingiustificata. L’ispezione ha permesso di appurare anche l’irregolarità dei registri di carico dei pulcini,impedendo di stabilire quanti animali sono nati e quanti sono morti. I pulcini uccisi venivano smaltiti come rifiuti di livello uno, «rifiuti pericolosi». Era sufficiente pagare le ditte specializzate e il «materiale di scarto» spariva.