Economia
Grecia, il piano segreto contro il default
Enrico Marogna 07/01/2015
Il piano B c’è, e coinvolge l’Unione Europea
Il default della Grecia non è questione di se ma di quando. Atene, realisticamente, non riuscirà mai a rimborsare quel 175% di debito su PIL ai tassi di mercato: soltanto nei prossimi due anni dovrebbe restituire prestiti e pagare interessi per 22 miliardi, di cui 500 milioni a hedge funds. Per questo secondo Ettore Livini una soluzione di riparo dovrà prima o poi essere trovata:
Tantissimi soldi, molti dicono troppi, per un Paese che ha già bruciato in cinque anni il 25% del Pil e dove la disoccupazione viaggia al 25%. Nessuno però a Berlino e dintorni vuole fare regali troppo smaccati, per evitare che il giorno dopo l’eventuale accordo con Syriza bussino a Bruxelles anche Spagna, Portogallo e Irlanda chiedendo uno sconto sui fondi già ottenuti. E che magari in futuro persino l’Italia, problema a quel punto ben più serio per la Ue, pretenda una ristrutturazione dei suoi 2 mila miliardi di debito.
Il compromesso che auspica la Commissione è chiaro. E favorito dal fatto che l’80% dell’esposizione di Atene è proprio verso la Troika:
I prestiti di Fmi e Bce potrebbero essere restituiti integralmente. Per non mettere in discussione gli statuti delle due istituzioni — Eurotower non può prestare soldi per salvare stati nazionali — e non mettere in difficoltà Mario Draghi che ha già le sue belle gatte da pelare a causa dei guai del Partenone sul fronte del quantitative easing. Qualche margine c’è invece sui 195 miliardi (142 del Fondo salvastati e 53 di prestiti bilaterali) che la Grecia deve alla Ue. E qui dovrebbe venire in soccorso la finanza creativa: si parla di agganciare i rimborsi dei prestiti ai tassi di crescita dell’economia o al calo della disoccupazione. Oppure, o forse anche, di allungamento la loro durata e dell’esclusione dal calcolo del debito degli investimenti pubblici per qualche anno.
Secondo il piano illustrato da Livini, Bruxelles potrebbe lasciar utilizzare a Tsipras 11,5 miliardi di euro per finanziare la crescita, e la Troika ammorbidire le richieste per il piano di aiuti, con l’ultima tranche di 7 miliardi in arrivo. Per l’IFO un fallimento della Grecia costerebbe 77 miliardi di soldi dei contribuenti tedeschi. L’Italia ha pagato 20 miliardi al fondo Salvastati, e ha prestato altri 10 miliardi ad Atene tra 2010 e 2011. Un po’ troppo in gioco per perdere tutto in un solo colpo.
Dodici infografiche sulla Grecia e il default
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