Sospeso dall’insegnamento per tre mesi Gozzini, il professore che insultò Giorgia Meloni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-26

Oltre alla sospensione dall’insegnamento, il Consiglio di amministrazione dell’Università ha deciso che in questi tre mesi non percepirà neanche lo stipendio.

article-post

Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Siena, confermando la proposta del rettore Frati, ha accolto il parere espresso dal Collegio di disciplina sulla sanzione proposta dal rettore Francesco Frati per il professor Giovanni Gozzini, deliberando a favore della sospensione del docente dall’ufficio e il taglio dello stipendio per tre mesi. Giovanni Gozzini, ordinario di storia contemporanea, è stato sanzionato per le offese e gli insulti pronunciati all’indirizzo del leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel corso di una trasmissione dell’emittente fiorentina Controradio a metà febbraio. In quella sede Gozzini affermò: “Ho sbagliato e chiedo scusa per il danno arrecato all’immagine della mia Università e chiedo anche scusa per il dolore provocato ai miei colleghi. Tutto ciò non era nella mia volontà”. Gozzini era stato già sospeso in via cautelativa dal rettore dal 22 febbraio da ogni funzione didattica e dallo stipendio.

In occasione della discussione sull’argomento, il Consiglio di amministrazione ha approvato una mozione presentata da alcuni consiglieri, nella quale si sottolinea “il ruolo dell’Università, istituzione culturale centrale nella società, e la responsabilità che questo ruolo implica nel rispetto dei valori fondanti della nostra comunità, anche sul piano etico e morale”. Al tempo stesso si afferma che “gli insulti e le denigrazioni” di Gozzini “hanno violato il rispetto e la dignità” dell’on. Meloni.

Nella mozione si ricorda che il rettore Frati ha detto che “gli attacchi volgari e sessisti rivolti all’onorevole Meloni impongono a noi tutti una seria riflessione” e pertanto condannando le offese e gli insulti del professore Gozzini il Cda dell’Ateneo ritiene lecito chiedersi “se stiamo smarrendo l’idea di Università come luogo della valorizzazione e della trasmissione critica delle conoscenze. La domanda non è retorica e non implica quindi alcuna risposta predeterminata. Se il rettore richiama la necessità di una riflessione, allora ciascuno di noi dovrebbe interrogarsi prima di archiviare questo, ed altri recenti episodi, nell’ambito delle responsabilità esclusivamente individuali”.

 

Potrebbe interessarti anche