Gli industriali che vogliono lo scudo sui morti di COVID-19

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-10

L’equiparazione pone precisi doveri per l’imprenditore, che rischia conseguenze penali in caso di violazione. Ecco perché sta crescendo un vasto fronte, dal Pd alla Lega, in soccorso degli industriali che vorrebbe uno scudo

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Gli industriali mal sopportano che i contagi da Sars-Cov-2 avvenuti in azienda siano considerati infortuni sul lavoro. In realtà dovrebbe essere scontato, ma evidentemente così non è, al punto che il governo l’ha perfino chiarito nel decreto Cura Italia di marzo. Racconta oggi Roberto Rotunno sul Fatto Quotidiano:

L’equiparazione pone precisi doveri per l’imprenditore, che rischia conseguenze penali in caso di violazione. Ecco perché sta crescendo un vasto fronte, dal Pd alla Lega, in soccorso degli industriali che vorrebbe uno scudo. L’ultimo a dolersene, due giorni fa, è stato il capo gli industriali bresciani (già candidato alla guida di Confindustria) Giuseppe Pasini. Per il presidente del gruppo Feralpi, che produce acciaio, la norma che riconosce le prestazioni Inail anche a chi viene contagiato è addirittura “gravissima”e dettata da sentimenti “anti-impresa ”. Che ha di deplorevole? Prevede che chi contrae il coronavirus in servizio abbia diritto alla tutela tipica degli incidenti sul lavoro.

Il direttore generale Inail Giuseppe Lucibello, parlando con i consulenti del lavoro, ha ricordato che “sono circa cento anni che in Italia i fenomeni epidemici e parassitari sono riportati nella fattispecie degli infortuni sul lavoro”. Quindi anche per questo virus il datore deve comunicare all’Inail la notizia del contagio. Ricevuta la segnalazione, l’istituto verificherà la correlazione tra attività lavorativa e malattia e pagherà l’indennizzo. Per le professioni ad alto rischio, come medici, infermieri e quelle con frequenti contatti personali, sarà più semplice dimostrare il nesso; le altre seguiranno l’iter classico.

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I numeri del Coronavirus in Italia (Corriere della Sera, 10 maggio 2020)

DOMANI L’INAIL interverrà di nuovo per chiarire questi aspetti. Ci vuole fantasia nel vedere in quella norma un “sentimento anti imprese”: la circolare, infatti, ha specificato che i casi di Covid-19 contratto sul lavoro non costituiranno un malus nel bilancio infortunistico, quindi non faranno lievitare i premi dovuti all’assicurazione. “Anche per questo –dice il responsabile Salute e Sicurezza della Fiom Pietro Locatelli –è una sciocchezza opporsi alla norma. Tra l’altro la denuncia si invia per via telematica e non ha nessun costo aggiuntivo per le aziende”.

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