Giovanni Buccoliero, il primario morto di infarto in corsia dopo un turno di 24 ore

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-23

Il primario del reparto di Medicina dell’Opedale Giannuzzi di Manduria (Taranto) muore di infarto dopo un turno di 24 ore: la Procura apre un’indagine

article-post

Era arrivato martedì sera in ospedale, lavorando per 12 ore al Pronto soccorso del Giannuzzi di Manduria (Taranto), poi altre 12 ore in reparto, così è rientrato a casa mercoledì sera: Giovanni Buccoliero al mattino del giovedì era nuovamente in corsia per visitare i pazienti, ma è stato colpito da un infarto, che lo ha ucciso a 61 anni. Primario facente funzioni del reparto di Medicina, lascia una moglie e tre figli. Si era allontanato un secondo dai colleghi dicendo di dover usare il bagno, e non ha fatto più ritorno. Un infermiere lo ha trovato riverso sul pavimento privo di sensi: non respirava, e nonostante l’intervento di rianimatori e anestesisti per lui non c’è stato nulla da fare. “Ma non manifestava alcuna sintomatologia che lasciasse preludere ciò che è avvenuto”, dirà alcune ore più tardi il direttore generale della Asl di Taranto, Gregorio Colacicco.

Giovanni Buccoliero, il primario morto di infarto in corsia dopo un turno di 24 ore

Un’inchiesta della procura di Taranto stabilirà se esiste una connessione tra il turno massacrante che ha dovuto sostenere e il malore fatale. “Siamo sotto organico”, è la denuncia dei colleghi. Attualmente nell’ospedale di Manduria i professionisti sono soltanto cinque, troppo pochi per stare appresso a tutte le esigenze del reparto. “L’ospedale di Manduria — commenta Colacicco — come tanti altri è sotto organico e il personale deve farsi carico non solo dei propri turni. Il dottor Buccoliero era un gran lavoratore e non si sottraeva dal prolungare il proprio orario di lavoro. Da dirigente, in ogni caso, non sottostava a turnazioni prestabilite e si regolava sulle esigenze del proprio reparto”. Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), aprendo ieri a Roma il Consiglio nazionale ha sottolineato “il grave disagio dei medici, sottoposti a superlavoro, a turni infiniti, senza possibilità di fruire dei riposi previsti dalla legge, o delle ferie”.

Potrebbe interessarti anche